Il campione olimpico Antonio Rossi, sottosegretario ai grandi eventi della Regione Lombardia, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Sulla decisione di posticipare di un anno le Olimpiadi di Tokyo
“Penso sia stata una decisione di buon gusto -ha affermato Rossi-. Penso ai tanti atleti che si stanno allenando, prepararsi per una competizione di cui non si conosceva la data non era ottimale per loro. Gareggiare a porte chiuse avrebbe portato un danno economico non indifferente. Il fatto di aver detto che si posticipa di un anno è molto importante, va decisa secondo me anche la data precisa in modo che gli atleti possano cominciare a programmare la nuova fase. Marzo è un mese molto importante per la preparazione, è il mese in cui si entra nel vivo della stagione agonistica, quindi arrivare a questo punto e non sapere se ci saranno le gare in Italia e all’estero non era il massimo”.
Sulla situazione in Lombardia
“Sto vivendo la situazione con molta preoccupazione. All’inizio non c’era questa percezione del pericolo, poi sono aumentati sempre più i casi e sempre più vicini. Amici medici e infermieri mi raccontano com’è la situazione negli ospedali, stanno facendo dei turni massacranti. In Regione con Gallera e il Presidente analizziamo i dati e non siamo ancora al punto in cui la curva è in discesa, quindi bisogna stare a casa e rispettare le regole. Poteri regioni? Non c’è una diatriba tra Fontana e il governo. Il presidente raccoglie le richieste dei comuni e delle associazioni di categoria, analizzate dalla commissione scientifica, quindi la richiesta di ulteriori restrizioni non era una richiesta politica. Ora che il governo ha detto che valgono le ordinanze più restrittive si capisce meglio quello che si può fare. All’inizio Fontana veniva schernito perchè aveva indossato la mascherina, se si fosse partiti subito con restrizioni maggiori nei primi casi probabilmente saremmo avanti. Ma ora è inutile parlare di quello che si poteva fare, è importante rispettare le regole che ci sono”.