Il sindaco di Lampedusa Salvatore Martello è intervenuto ai microfoni di Emanuela Valente su Radio Cusano Campus.

Sulla situazione a Lampedusa

“Qui a Lampedusa non abbiamo nessun caso di Coronavirus. I cittadini stessi mi hanno chiesto di mettere restrizioni di accesso all’isola. Per noi avere dei contagi sarebbe un dramma perché non abbiamo un ospedale, abbiamo solo un poliambulatorio, non abbiamo terapia intensiva. L’unica arma che abbiamo è la prevenzione. Ieri sera è uscito il decreto del governo che vieta gli spostamenti dal proprio comune e questa è una cosa ottima, è un’arma in più per cercare di non contaminare le isole minori. In Sicilia abbiamo qualche restrizione in più, ma mi pare che anche tutto il territorio nazionale si stia adeguando. Col senno poi dico che il governo avrebbe dovuto mettere prima queste misure, purtroppo c’è molta gente che non capisce la gravità di questa situazione, con alcuni di loro abbiamo dovuto fare un’opera di persuasione personale. Abbiamo distribuito le mascherine ai nostri concittadini obbligandoli ad uscire di casa solo con quelle”.

Riguardo le ricadute sull’economia

“Abbiamo i pescatori che non stanno lavorando in questo momento. La cassa integrazione del decreto Cura Italia è prevista anche per loro. Il governo deve fare altre due azioni: una che riguardi i comuni, perchè nessuno avrà i soldi per pagare le tasse comunali quindi vanno sospesi i tributi e noi non lo possiamo fare. Per quanto riguarda il problema del turismo è un problema grave, le prenotazioni sono saltate tutte, ci sono persone che hanno chiesto indietro la caparra. Non si sa se ci sarà un’estate. Dopodichè bisognerà sospendere i mutui per albergatori e ristoratori”.

Sugli sbarchi dei migranti dall’Africa

“Per ora non ne abbiamo. Ma ci sono persone che continuano a minacciarmi perchè pensano che io sia quello che fa sbarcare la gente. Gente ignorante che continua a speculare politicamente. Tempo fa ci sono stati degli sbarchi, ma i migranti sono stati bloccati sul molo, visitati e poi trasferiti in un hotspot in quarantena”.