Stefka Kostadinova lassù in quel volo capace di valere l’oro di tutto il mondo

La storia di una strepitosa atleta bulgara capace di conquistare l’oro iridato e il record del mondo. Che, dopo 30 anni, ancora è imbattuto (2,09!). Fu oro anche ad Atlanta

 

Stefka Kostadinova è stata una delle più agili e potenti atlete nel panorama del Salto in Alto. Ha avuto diversi meriti agonistici, tra i quali il record del mondo ottenuto nell’estate del 1987 a Roma, in occasione della seconda edizioni dei Campionati del Mondo. La misura ottenuta, durante una delle più entusiasmanti gare di ogni tempo, fu quella di 2 metri e 9 centimetri: nessuna donna avrebbe fatto di più.

Bulgara di Plovdiv è nata il 25 marzo del 1965 e pertanto compie 55 anni. Tra le più stimate saltatrici, ha sostituito, nell’immaginario collettivo, dopo qualche anno di mancanza, Sara Simeoni e la Ackermann.

L’episodio di Roma, vissuto a soli ventidue anni, sarebbe stato il primo acuto di una meravigliosa carriera agonistica; che sarebbe durata fino all’oro nei Giochi Olimpici del 1996 ad Atlanta, Stati Uniti d’America.

Gli addetti ai lavori si cominciano ad accorgere di questa talentuosa atleta bulgara quando compie 20 anni ed è oro ai Mondiali al coperto di Parigi, con un metro e 97 centimetri saltati in scioltezza. Al Pireo la stessa prestazione le vale il primato in Europa. E sarebbe stato così per altre due stagioni fino al Mondiale di Roma, quando allo stadio Olimpico riscuote gli applausi di avversarie ed estimatori.

Stefka Kostadinova vince la rassegna iridata con un record clamoroso: 2,09. Passata la gloria nella Città Eterna la Kostadinova si va a prendere la medaglia d’oro continentale a Budapest, con un’altra gran prestazione, 2,04.

Ai Giochi Olimpici di Seul ottiene l’argento (2,02).

Dimostra la sua duttilità continuando a fruqentare le competizioni indoor come quelle sul tartan. Al chiuso in Ungheria ottiene un altro titolo di Campionessa del Mondo (1989), con un ragguardevole 2,02. Succede anche alle più brave, di patire qualche posizione nelle retrovie come il 6° posto ai Mondiali di Tokyo, 1991,con un modesto 1 e 93. Il massimo risultato arriva da Genova, con l’argento europeo al coperto.

La seconda volta alle Olimpiadi porta a un amaro 4° posto figlio di un mediocre 1,94. Ma il talento, da solo, come è noto, non basta, e il riscatto è figlio di tanto orgoglio e sana applicazione: ai Mondiali indoor 1993 di Toronto è la più brava: 2,02!

L’iride all’aperto porta il peggior risultato della sua carriera: 16esima a 1,90. Non è il miglior momento. Ma dal 1994, Europei Indoor a Parigi, medaglia d’oro, in poi, soltanto primi posti. Come quello ai Mondiali 1995 a Goteborg (2,01).

E, cosa più importante, negli States, ad Atlanta, Stefka Kostadinova vince la sospirata medaglia d’oro con il record olimpico: 2,05. Dopo 9 anni è ancora lei, la più forte di tutte.

L’ultimo acuto dell’attuale presidente della federazione bulgara lo produce a Parigi nel 1997, ai Mondiali Indoor: prima con un buon salto, 2,02.

Dopo un decennio passato al più alto tra i livelli di rendimento, nel 1997 ha lasciato l’attività sportiva per un problema occorsole al polpaccio e al tendine della gamba sinistra. Due operazioni chirurgiche che l’hanno consigliata di pensare al “dopo”. E questa seconda vita Stefka Kostadinova l’avrebbe cominciata a vivere nel 2005: l’11 novembre viene eletta presidentessa del Comitato Olimpico della Bulgaria, in un’elezione anche complicata, vinta per soli 4 voti di scarto rispetto a Svetlana Otsetova.