La solitudine: condizione umana diffusa a tutti i livelli. La quantità di persone sole è in considerevole aumento: operai, intellettuali, manager, donne, uomini. La voglia e il desiderio di occupare tutto lo spazio intorno e l’incapacità di intrattenere relazioni sane d’amicizia, o d’amore, ci porta a stare in solitudine, non solo in quarantena! C’è chi dice che è colpa delle tecnologie, noi invece crediamo internet sia soltanto una scusa, una semplice e ulteriore via di fuga.  

Siamo stati educati al successo, non a stare in contatto con noi stessi

Ne abbiamo parlato a Tutto in Famiglia, con Maria Pina Pesce, psicoterapeuta. “Siamo proiettati molto all’esterno e poco dentro di noi, non abbiamo ricevuto abbastanza educazione emotiva, né siamo stati abituati a stare in contatto con noi stessi. Siamo stati educati al successo, siamo proiettati verso modelli di successo, spesso irraggiungibili. Per queste ragioni le tecnologie hanno preso molto piede nella nostra vita, rappresentano un mondo fantastico, affascinante, ma anche pericoloso.”

L’idea di dover a tutti i costi “raggiungere modelli più alti ci stressa, ci mette nelle condizioni di avere paura e di non farcela a realizzarci come individui.”  

I ristoranti take away

Lo stesso sviluppo umano sembra pensato intorno alla solitudine. “Se pensiamo ai ristoranti take away pensiamo al cibo da portare a casa, quindi ad una consumazione che ci ha tolto la relazione, e che ci fa rimanere quasi nudi – ha aggiunto la dottoressa Pesce – la solitudine ci aiuta però a crea spazio dentro di noi. Per decenni ci hanno detto che dobbiamo fare, adesso siamo chiamati a non fare, siamo nella fase fantastica in cui la risorsa della solitudine ci mette nella condizione di pensare alla vita in modo nuovo. E’ un’occasione per riprendere a scrivere, disegnare, riprendiamo a fare.”

La solitudine: è la conseguenza diretta di un massiccio uso delle tecnologie? “Non mi sento di affermare che la tecnologia ci ha impedito di vivere la vita nel modo migliore. La quantità e la qualità di tempo che impieghiamo fa la differenza. Siamo una generazione narcisistica, siamo portati a mostrare la versione migliore di noi, inseguiamo modelli di successo – si è congedata l’esperta – la vita online è una scappatoia da quella reale. Molte relazioni extraconiugali nascono a causa di una vita reale insoddisfacente, vale lo stesso con le amicizie, non siamo più in grado di costruire e mantenere rapporti amicali.”

 

Ascolta qui l’intervista integrale