Patrizia De Luise, presidente nazionale di Confesercenti, è stata ospite del programma “L’imprenditore e gli altri” condotto da Stefano Bandecchi, fondatore dell’Università Niccolò Cusano e Presidente della società delle scienze umane, su Radio Cusano Tv Italia (canale 264 dtt).

Riguardo le ricadute del Coronavirus sull’economia

Il domani si affronterà, lo si deve affrontare, ci troverà presenti, forti e pronti per ricominciare -ha affermato De Luise-. La nostra categoria è abituata a rimboccarsi le maniche, anche se ovviamente un problema come questo non l’avevamo mai affrontato. Io rappresento un mondo di micro,piccole e medie imprese che vengono già da un periodo molto difficile, quindi non hanno le spalle forti per poter affrontare un’emergenza di questo tipo”.

Sul decreto Cura Italia

“E’ chiaro che non è sufficiente. Si deve intervenire sulla cassa integrazione, e questo è stato fatto, ma 600 euro non sono sufficienti. Nessuno va lasciato solo e dobbiamo essere pronti a ripartire dopo questa emergenza. Verranno fatti altri decreti, verranno stanziate altre cifre per garantire anche altre categorie e su questo continueremo a combattere. Non esistono lavoratori di serie a e di serie b”.

Sul turismo

“La filiera soffre, ma soffre tutto il Paese perchè è un settore importantissimo per il pil italiano. C’è da fare un intervento forte sul problema degli affitti dei locali e d’azienda. Il decreto precedente ha previsto un credito di imposta per le locazioni commerciali, ma non è sufficiente. Qui parliamo di incassi zero, quindi serve una moratoria per interrompere gli sfratti sugli affitti non pagati. Le associazioni di proprietari di immobili non ci rimettono nulla, c’è un affitto non pagato che poi gli verrà reso quando l’attività ricomincerà a lavorare”.

Riguardo le polemiche sulle decisioni di Conte prese senza consultare l’opposizione

“Ero a Roma quel famoso ultimo sabato di febbraio in cui è scoppiato il primo caso a Codogno. C’è stato un incontro veloce, urgente al ministero del Lavoro per stabilire le misure. Purtroppo da noi ogni elemento viene utilizzato per fare campagna elettorale, quindi in quel momento si è schierato il club delle aperture che consideravano esagerata la chiusura delle attività. Poi la situazione è precipitata e gli atteggiamenti sono cambiati. Questo è un momento di emergenza così importante che io avrei piacere che non si facesse campagna elettorale, mi piacerebbe vedere tutti i partiti schierati dalla stessa parte per vincere questa battaglia”.