Stankovic questa volta saluta tutta la sua Pallcanestro e se ne va
E’ scomparso a 94 anni l’ex giocatore e allenatore della Stella Rossa, allenatore del primo scudetto di Cantù e innovatore del Basket europeo. Che con lui sarebbe stato meno distante da quello NBA
La pallacanestro europea e mondiale piangono la perdita di Borislav Stankovic, morto a 94 anni a Belgrado. E’ stato una figura di assoluto primo piano, capace di intuire le strade che il Basket avrebbe potuto e dovuto percorrere, sia sul piano della gestione economica, pubblicitaria e organizzativa, sia su quello della diffusione, per non lasciare indietro il Vecchio Continente rispetto alla N.B.A.
Da giocatore ha militato nella Stella Rossa conquistando titoli nazionali dell’allora Jugoslavia, e con la nazionale ha disputato 36 partite. Con la squadra di Belgrado avrebbe vinto, da tecnico, altri quattro campionati passando, poi, alla Pallacanestro Cantù. La formazione brianzola con lui head coach avrebbe vinto il primo dei tre titoli complessivi ottenuti, nel 1968.
Stankovic sarebbe stato quindi eletto segretario generale della F.I.B.A. dal 1976 al 2002 prendendo le redini da uno dei fondatori della federazione internazionale, William Jones, al quale è intitolata la Coppa Intercontinentale. “Boris” il serbo avrebbe guidato la FIBA per 24 anni dando grandi motivazioni di crescita al movimento internazionale. Tanto che costruì una positiva collaborazione con la NBA e con il suo storico commissioner, David Stern, anch’egli venuto a mancare di recente.
Dalle loro idee scaturì la possibilità di vedere in un’Olimpiade, riservata agli atleti con lo status di dilettante, il primo e unico Dream Team della storia, a Barcellona ’92.
Stankovic aveva ottenuto, grazie alla sua opera professionale e professionistica, il fatto di essere membro del Comitato Internazionale Olimpico (CIO) e del Naismith Memorial, oltre che essere stato inserito, per quanto svolto e fatto, nella FIBA Hall of Fame, fino al titolo onorifico di Segretario Generale Emerito della stessa FIBA.
Tra le sue innovazioni assolute il tiro da 3 punti e il fatto di organizzare le partite in quattro tempi come già era stato fatto dall’altra parte dell’Oceano.