Carlo Stasolla, presidente dell’Associazione 21 luglio, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Riguardo chi vive nelle baraccopoli in tempi di restrizioni per il Coronavirus
“Nelle baracche, rispetto al caso dei senzatetto, c’è anche il problema del sovraffollamento -ha affermato Stasolla-. In alcune di queste baraccopoli manca persino l’acqua. C’è la mancanza di servizi sanitari e c’è la mancanza di lavoro, queste persone non hanno più modo per sostentarsi, neanche con l’elemosina. Le baraccopoli romane oggi sono delle bombe a orologeria pronte a saltare. Si rischiano dei focolai incontrollati. Bisogna approfittarne per un intervento straordinario che risolva il problema. Si possono requisire immobili, sbloccare una serie di fondi, per dare una sistemazione a queste persone, qui siamo tutti sulla stessa barca, o ci estinguiamo o sopravviviamo. Sui campi nomadi formali, quelli comunali, loro non hanno avuto alcun tipo di informazione nè di strumento, quindi si difendono da un possibile contagio con mezzi autoprodotti. Sorprende come nella città di Roma non ci si concentri su queste situazioni. Abbiamo attivato un appello rivolto al prefetto e alla Raggi per chiedere un intervento urgente perchè se si verificasse un caso positivo in una baraccopoli significherebbe mettere in quarantena anche un migliaio di persone”.