Italiani bloccati all’estero, per l’emergenza Coronavirus le Nazioni si -blindano e vengono sospesi i voli. Migliaia di nostri connazionali stanno cercando di tornare in Itala, turisti, studenti «fuori sede», italiani che vivono all’estero spaventati di rimanere senza assistenza sanitaria. Di tutti si sta occupando l’Unità di crisi della Farnesina. In alcuni casi però la situazione è particolarmente seria, come nel caso di David D’Aleo, 19enne palermitano rimasto bloccato in Francia,a Le Havre. Ai microfoni della trasmissione “Cosa succede in città” condotta da Emanuela Valente, David ha raccontato la sua situazione.

La situazione di David

“Ho provato a tornare in Italia tramite aerei, treni, bus ma hanno annullato tutti i viaggi. Non ho un lavoro perché lavoravo in un ristorante e i locali sono stati chiusi. Non ho soldi, sono senza casa, per qualche giorno ho dovuto dormire su una panchina. So che mia madre è in pensiero perché non so come tornare. Sono spaventato, vorrei soltanto tornare a casa mia. Non posso neanche chiamare col telefono perché ho una sim tedesca e mi è stata bloccata. La mia famiglia non può neanche mandarmi soldi, hanno provato con Wester Union ma è tutto chiuso qui in Francia. Il volo che mi ha prenotato mio fratello per il 29 marzo è stato cancellato. Sono disperato!”.

L’appello della mamma di David, Francesca

“Non ce la faccio più, sono pure cardiopatica, chiedo aiuto alle autorità, alle forze dell’ordine, vi prego fatelo tornare a casa -ha affermato in lacrime la mamma del giovane-. Lui a 17 anni è dovuto andare all’estero per lavoro perché qui a Palermo non si trovava. E’ andato prima alcuni mesi in Germania, poi in Francia dove ha trovato lavoro in un ristorante. David ha perso il papà quando aveva sette mesi, David si è sempre rimboccato le maniche. Io sono malata fisicamente e non potevo lavorare molto e lui, vedendomi soffrire, ha fatto di tutto per trovare quel lavoro. Per questo non è voluto tornare a casa prima, finché non è stato chiuso il ristorante. Addirittura aveva un volo già prenotato, ma arrivato all’aeroporto l’hanno bloccato. Abbiamo provato a contattare le istituzioni, ma è sempre occupato. Mi rivolgo al ministro Di Maio: non so se lei è padre, ma accolga la mia preghiera: mi faccia riabbracciare mio figlio”.

Il fratello maggiore di David, Vincenzo, ha spiegato

“Abbiamo provato a contattare le istituzioni, ma immagino ricevano migliaia di telefonate al giorno quindi è sempre occupato. Abbiamo provato a mandargli soldi, ma non ha una postepay quindi con Western union dovrebbe andare in agenzia per riscuoterli, ma le agenzie sono chiuse in Francia”.