L’esperto di indagini informatiche Marco Zonaro è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Sul monitoraggio degli spostamenti mediante celle telefoniche annunciato dalla Regione Lombardia per far rispettare le restrizioni imposte dal governo per l’emergenza Coronavirus.

“Il concetto di localizzazione su base delle celle telefoniche è concetto che conosciamo da tempo -ha spiegato Zonaro-. Il principio fondamentale è che il cellulare è localizzabile sempre nell’area di copertura della cella che ha agganciato. Questa può essere più o meno vasta. Quando si parla di localizzazione di cellulari si parla di localizzazione che può essere attuata con vari sistemi. Teoricamente è possibile fare questo monitoraggio a tappeto. Il problema diventa di trattamento di dati, non in materia di privacy, ma di trattamento a livello matematico. Si tratta di avere un grande database e incrociare i dati tra loro. Devo sapere a chi è intestata l’utenza e vedere dove è residente, se il soggetto è residente a Milano e aggancia una cella a Firenze il dato diventa rilevante. Teoricamente è possibile, praticamente gli strumenti esistono, diventa un problema di calcolo. Per poter fare un lavoro del genere è necessaria una potenza di calcolo enorme”.