Alessio Pascucci, sindaco di Cerveteri, è intervenuto ai microfoni di Arianna Caramanti su Radio Cusano Campus.

Come è cambiata Cerveteri con l’emergenza Coronavirus.

“La città di Cerveteri è cambiata come tutte le città d’Italia -ha affermato Pascucci-. Tramite la tecnologia cerchiamo di arrivare a tutti i cittadini. Io faccio dei video messaggi continui per aggiornare, informare, perché girano molte bufale anche nella nostra città, non solo a livello nazionale. Ad esempio si parla di persone che sono state contagiate quando non è vero. Il problema principale è che non tutti hanno preso sul serio questa emergenza e noi, facendo anche cose impopolari prima del governo, abbiamo chiuso subito i cimiteri, il lungomare, oggi ho dovuto chiudere una pista ciclabile perché le persone tendono a sottovalutare il rischio del contagio. Abbiamo iniziato a parlare anche di comunità per dare una parvenza di ritorno alla normalità. Ieri ad esempio abbiamo fatto un percorso con un floricoltore della nostra città e abbiamo preso dei fiori che sarebbero andati al macero e li abbiamo portati nei cimiteri, che sono stati chiusi. Inoltre abbiamo deciso di aggiungere un fiore alla spesa che portiamo alle persone”.

Riguardo le ricadute del Coronavirus sui comuni.

“Faccio un appello al governo centrale. I sindaci e gli enti locali sono la spina dorsale su cui si tiene una parte della nostra Repubblica. I comuni rischiano di fallire con questa crisi. Immaginate un grande comune d’arte che viveva di turismo. Abbiamo bisogno di maggiore energia, maggiori poteri, ma soprattutto di un’iniezione di liquidità. Le misure prese dal governo sono troppo morbide. Nessuno può gestire un’emergenza mondiale, nessuno è pronto. Fatta questa premessa, dal governo ci aspettiamo di più. Non ci si rende conto dell’impatto che questa crisi sta avendo sull’economia. Il governo deve proteggerci e anche darci modo di sperare”.