Francesco De Carlo è un attore, che potrei definire comico, ma sarebbe riduttivo, perché ritengo che lo Stand up comedy sia un genere più complesso, sicuramente meno povero del cabarettismo italiano, direi una sintetica versione della commedia all’italiana con venature meta politiche. Prima di entrare in un ginepraio di lucubrazioni, vengo al punto. Francesco mi dice: “Ma li stai facendo anche tu gli incubi?”. Una domanda ai tempi del coronavirus, impensabile in momenti normali. Le domande non sono mai inopportune, le risposte a volte lo sono, e qui sto citando un film, il buono, il brutto e il cattivo. Mi sono quindi messo a riflettere su questo innocente quesito. Quando chiudo gli occhi per riposare e in generale quando li lascio aperti all’immaginazione, mi diverto pirandellianamente a interpretare vari ruoli per rilassarmi: cantante rock o cantautore, i miei ruoli preferiti sono quelli di Vasco, Giovanni Lindo Ferretti e Rino Gaetano. Oppure passando al cinema, immagino di essere un regista. La fantasia ha una vena di follia, ma questo è il mio rifugio da quando ero bambino. Ora non riesco a entrare in nessuno dei personaggi, nemmeno in quelli più collaudati. Ho provato a essere Vasco che sale sul palco con la mascherina e poi se la strappa iniziando il concerto, una festa di fine dramma, con un’epica Siamo solo noi, ma poi non riesco ad andare avanti con il concerto a inventare la scaletta dei brani successivi come ho sempre fatto. Questa storia toglie il fiato anche alla fantasia. Credo influisca il problema di ritrovarsi in questa sorta di Truman Show, in una realtà meta cinematografica, maledetti film sui virus. La finzione si trasforma in realtà, togliendoci quindi la fuga esterna oltre lo specchio. Anche la fantasia indossa la mascherina, anche i sogni sono in quarantena, riposiamo il corpo nel sonno, mentre la mente si copre la bocca e si lava compulsivamente le mani, cercando di pulirsi via la paura. L’immaginazione prova a entrare, ma la mente non la fa entrare perché non ha tempo per lei, come quando dici alla tua compagna che preferisci restare a casa perché non sei dell’umore giusto. Sto cercando di capire come fare. Si potrebbe capovolgere tutto, la realtà che stiamo vivendo trasformarla in fantasia e la fantasia in realtà. Per una volta nella vita, la realtà sarebbe indiscutibilmente più bella della fantasia. Una cosa da togliere il sonno, per non perdersi neanche un minuto della realtà, peccato solo, per gli incubi notturni. Il mondo sarebbe un poco caotico. Ci ritroveremmo con un milione di Cristiano Ronaldo, migliaia di Ferragni, e qualche centinaio di Roberto Bolle. Tutti sarebbero ricchi, tante Belen con tanti fidanzati, Jack Kerouac e Baudelaire in ogni parte del mondo. Un mondo diverso, fatto sicuramente di sesso. Caotico sicuramente, difficile da gestire. Certo, su caos e gestione anche qui nel mondo non capovolto non mi sembra vadano meglio le cose. Che facciamo proviamo?