Girardengo record durati 50 anni e anche di più: solo Merckx ne ha superato uno

 

Girardengo, uno dei primissimi campioni dell’era pionieristica del Ciclismo.

Nato a Novi Ligure il 18 marzo 1893 e professionista addirittura per 24 stagioni sportive, dal 1912 al 1936, è stato il primo Campionissimo del nostro ciclismo: un soprannome poi assegnato a Fausto Coppi, per essere precisi.

Diventa Senior nel 1912 ancora 19enne, arrivò 9° al “Lombardia”.

Ha vinto due volte il Giro d’Italia, nel 1919 e nel 1923, e sei volte la Milano-Sanremo tra il 1918 e il 1928. Tre volte il bravo Costantino detto Costante si è aggiudicato tre volte il prestigioso Giro di Lombardia e altrettante volte il Giro del Piemonte.

Ma il record più importante nemmeno riguarda la Classicissima, la Milano-Sanremo, bensì i titoli italiani su strada: è stato ben nove volte, il campione tricolore.

Già nel 1920 Girardengo è Campione d’Italia per la prima volta e vinse la prima tappa al Giro d’Italia a ribadire il suo talento, la sua predisposizione al sacrificio: in quella corsa rosa arrivò 6° nella classifica generale e fece proprie la Roma-Napoli-Roma e la Gran Fondo-La Seicento.

Nel 1914 arrivò il secondo titolo tricolore, si aggiudicò la prima classica, la Milano-Torino, e la più lunga tappa mai disputata in un Giro d’Italia. Si trattava della Lucca-Roma, fatta di 430 kilometri.

Nonostante il primo conflitto mondiale (1915-1918) Girardengo tornò in sella nel 1917 arrivando 2° alla Milano-Sanremo e vincendo nel 1918. Nella carriera ne avrebbe vinte altre 5. Un record superato soltanto 50 anni dopo da un certo Eddy Merckx.

Il 1919 sarebbe stata la più grande conferma. Costante vince il terzo titolo nazionale e al Giro d’Italia portò la maglia rosa dalla prima all’ultima tappa, conquistando ben sette frazioni, cosa rara, in tutta la storia delle grandi corse. Due volte, quelle successive, lo avrebbe visto ritirato.

La rivalsa sarebbe arrivata nel Giro del 1921, con 4 tappe vinte, e con la conferma, ininterrotta, del titolo italiano conquistato fino al 1925, oltre a diverse classiche.

Nel 1923 giunse la terza Milano-Sanremo con un nuovo record di successi di frazione, al Giro d’Italia, questa volta ben 8.

Nel 1925 l’inarrivabile nono titolo italiano su strada, la quarta Milano-Sanremo, e, a 32 anni compiuti, si piazzò al 2° posto nell’anno in cui uscì Alfredo Binda nonostante Girardengo avesse vinto ben 6 vittorie di tappa.

Meò 1926 accadde una cosa particolare. Costante ottiene il quinto successo alla Milano-Sanremo ma dovette cedere il titolo italiano ad Alfredo Binda. La stessa cosa accadde in occasione della prima edizione dei Campionati del Mondo, in Germania, al Nurburgring. Primo Binda, secondo Girardengo. L’anno dopo, a Budapest, nella rassegna iridata non completò la prova, con un raro ritiro.

A 35 anni Costante vinse la “Sei Giorni” di Milano, una delle più importanti competizioni per pistard in tutto il mondo. Vinse la sesta volta la Milano-Sanremo: fu una strepitosa volata, molto emozionante, e questa volta Binda giunse dietro.

Nel 1936 Girardengo smise l’attività sportiva dopo quasi 5 lustri, ben 24 anni: e, cosa più importante, dopo 106 corse vinte su strada e ben 965 su pista.

Finita la sua meravigliosa parabola agonistica concesse il proprio cognome a una marca di biciclette, foraggiò economicamente una squadra di professionisti su strada guidandola sul piano tecnico.

Divenne Commissario Tecnico della squadra nazionale italiana di Ciclismo e con questo ruolo vide Gino Bartali trionfare alla vittoria nel Tour de France del 1938, una delle ultime rassegne internazionali già nel bel mezzo del totale disordine dell’Europa, prossima al secondo conflitto mondiale (nel 1939 Hitler invase la Polonia).

Girardengo è deceduto il 9 febbraio del 1978. Riposa nella tomba di famiglia a Cassano Spinola, con la moglie, Agostina Priano, i figli Ettore e Costante Luciano e le nuore.

Nell’immaginario collettivo Girardengo, a parte gli storici servizi della RAI e le biografie dell’ottimo Giancarlo Governi, tra i più raffinati letterati dello Sport con Paolo Viberti (TuttoSport), tornò d’attualità con la ben nota e orecchiabile canzone del Principe, Francesco De Gregori, “Il bandito e il campione”. Che racconta la storia di Sante Pollastri, ricercato dalla Polizia. Il furfante era un gran tifoso del campione anzi dal pluricampione d’Italia. La canzone fu scritta da Luigi Grechi e, con gli arrangiamenti e la voce del cantautore romano, ha avuto tantissime soddisfazioni.

Il primo Campionissimo della storia del Ciclismo testimoniò al processo sul colloquio avuto con Sante.

Nel maggio del 2015 il CONI ha predisposto l’inserimento di una targa dedicata a Costante Girardengo nella Passeggiata delle Celebrità dello sport italiano, la Wak of Fame che esiste nel Parco Olimpico del Foro Italico, a Roma. E’ riservata agli sportivi azzurri che sono stati capaci di distinguersi per i risultati ottenuti in campo internazionale. Il massimo, per chi ha il sacro fuoco olimpico nella testa, nel cuore.