Stenmark il più grande di tutti: non il più completo. Ma il più vincente

Lo svedese ha ottenuto 86 vittorie tra Coppa del Mondo e Mondiali, e una ulteriore serie di piazzamenti. Ha costruito la sua fortuna con indimenticabili Slalom, tra il Gigante e lo Speciale

 

66 anni con la faccia da eterno ragazzo. Parliamo di Jan Ingemar Stenmark, nato il 18 marzo 1956 a Joesjö. E’ stato il più bravo e vincente tra gli sciatori nella storia delle discipline alpine. Ha infatti vinto 86 gare, 46 in Slalom Gigante, 40 nello Speciale. La sua splendida carriera è durata 15 anni, dal 1974 all’89, con due titoli olimpici, cinque volte è stato Campione del Mondo. Numeri già importanti, divenuti meravigliosi se pensiamo alle 3 Coppe del Mondo generali (quelle a punti, che durano tutta la stagione), e 15 Coppe di Specialità.

A 8 anni iniziò con il Trofeo Topolino e diventò presto amico di un altro capace di vincere la Coppa del Mondo di Slalom Speciale, tale Stig Strand. E pensare che l’allenatore lungimirante che scoprì il talento assoluto di Stenmark è italiano, Ermanno Nogler. Fecero una coppia stupenda sulle nevi di tutto il mondo, al punto che quando smise lo sciatore, mollò pure il tecnico.

Il giovane Stenmark a 18 anni, da Juniores, è stato capace di conquistare il Campionato d’Europa a Jasnà nel 1974.

Ai Giochi Olimpici Stenmark ha ottenuto una medaglia di bronzo nello Slalom Gigante, a Innsbruck nel 1976, e due d’oro a Lake Placid, negli Stati Uniti nel 1980. Oltre alle medaglie ottenute con il sacro fuoco di Olimpia, valevoli per i punti mondiali, ha ottenuto tre volte il titolo di campione iridato, per due volte nel 1978 a Garmisch-Partenkirchen nel “Gigante” e nello “Speciale”, e una terza a Schladming nel 1982, sempre nello Slamom Speciale, mentre nel SuperG ha ottenuto l’argento!

E’ stato uno dei più versatili, poliedrici e longevi talenti dello Sci e non a caso il più grande, in fatto di successi di singole prove, che hanno costruito la sua fama in tutto il pianeta.

Ha vinto la Coppa del Mondo classifica generale a punti dal 1976 al 1978 per tre volte di fila, dopo che nel 1975 aveva vinto una prima volta quella di specialità nello Slalom Gigante. Cosa ripetuta altre sei volte fino al 1984! Sempre nel ’75 si era saputo aggiudicare quella di Slalom Speciale vinta per altre sette stagioni fino all’83. Tutto questo messo in piedi con 86 vittorie assolute, 43 secondi posti e per 26 volte è arrivato terzo.

Ancora 19enne Stenmark vinse a Vipiteno mostrando subito di quale pasta fosse composto, sia sul piano atletico che tecnico, ma anche caratteriale. E’ sempre stato spontaneo, nel suo istinto mostrato in gara. Il 17 dicembre 1975 sigla il primo successo nella Coppa del Mondo, competizione a punti fatta di molte prove. Accade a Madonna di Campiglio in Slalom Speciale, davanti agli italiani Paolo De Chiesa e Fausto Radici.

Stenmark nel 1976 aprì due nuove porte, nella storia dello Sci Alpino: nel primo caso attraverso dieci piazzamenti di podio, che gli consegnarono un secondo posto assoluto nella classifica generale. Arrivò secondo nel decisivo slalom parallelo, meravigliosa e rinnovata situazione agonistica a livello mondiale, in Val Gardena, dietro all’italiano e padrone di casa Gustav Thoeni, uno dei più bei rappresentanti sul piano tecnico della nostrana Valanga Azzurra. Prima nata con le donne poi con gli uomini. La coppa di cristallo la vinse il più esperto italiano, davanti a Stenmark.

Ma lo svedese era pronto, per entrare nell’Olimpo: e puntuale fu in occasione dei XII Giochi Olimpici di Innsbruck, Austria: 7 vittorie su 7 nello Speciale, mentre ottenne piazzamenti utilissimi nello Slalom Gigante che, messi insieme al 100% del primo “terreno” di sfida, valsero la Coppa del Mondo assoluta oltre alle due coppe di specialità.

Alle prime Olimpiadi Ingemar ottenne il bronzo nello Slalom Gigante (valido anche per i Mondiali di quella stagione): la medaglia d’oro andò allo svizzero Hemmi davanti all’altro elvetico Good. Stenmark non arrivò a completare lo Slalom Speciale uscendo prima.

Nel 1978 tutte le probabili conferme attese dall’atleta nordico e dai suoi tanti stimatori e sostenitori arrivarono, copiose e benedette dal mondo del Circo Bianco. Vittorie nelle due coppe di specialità e nella classifica generale, tutte e tre bissate. Fu il suo anno sportivo di diamante perché a Garmisch-Partenkirchen ottene due ori.

La federazione internazionale, per contrastare probabilmente la assoluta bravura e supremazia di Stenmark, cambia il regolamento limitando i piazzamenti che si potessero calcolare i punti per la graduatoria della Generale e per le singole discipline. Più avanti Stenmark si sarebbe dispiaciuto e lamentato pubblicamente più avanti. Intanto, però, lo svizzero Luscher vinse la classifica assoluta con tre sole vittorie e due successi nelle “Combinate”. Infatti sulle combinate gli specialisti ottennero quei vantaggi direttamente proporzionali tolti dalla disponibilità dello svedese. Tanto che Stenmark aveva vinto tutti i 10 Slalom Giganti oltre a 3 Speciali. L’assurdo è il quinto piazzamento nella “generale”.

Arriva il 1980 e ci sono le Olimpiadi Invernali di Lake Placid. E nel cuore di ogni sportivo i Giochi Olimpici sono il traguardo più importante. In Coppa del Mondo è 2° dietro il talentuoso Andreas Wenzel. Ma intanto gli allori olimpici si concretizzano con il 1° posto nello Speciale ed egual, aureo risultato nel Gigante. Siccome le vittorie olimpiche erano utili in Coppa del Mondo, dove vinse in fila 15 volte nello Slalom Gigante con la fila di successi interrotta dal 3° posto di Oberstaufen.

La parabola di Stenmark sarebbe durata ancora tante stagioni sportive. Perché cominciò, pur non flirtando con la velocità, a gareggiare pure in Discesa Libera. Lo svedese volante scelse la pericolosissima Streif (pista nera) di Kitzbuhel. Arrivò solo 34° a 10” dal vincitore, ma servì a piazzarsi 3° nella Combinata con lo Slalom di Oberstaufen in Germania Ovest. Il 1980-81 fu l’ultimo anno in cui Stenmark avrebbe vinto entrambe le classifiche di specialità, salendo sul podio in ben 19 occasioni su 20 gare disputate.

Stava uscendo fuori un avversario di pari livello, l’americano Phil Mahre, altro che contribuì, e notevolmente alla costruzione di un’era moderna e più importante, nello Sci Alpino, dal punto di vista dei materiali e delle tecnologie. Mahre ha saputo conquistare, come il celebre svedese, 3 Coppe del Mondo generali.

Il 1982 per Stenmark fu l’annus horribilis perché conseguì un mediocre 7° posto a Cortina d’Ampezzo. Per fortuna in precedenza ai Mondiali assoluti aveva vinto l’oro nello Slalom Speciale e prese l’argento dietro Steve Mahre, gemello di Phil, che vinse l’oro.

La Coppa del Mondo 1983 offrì al Circo Bianco una singolare situazione, il pari merito tra Stenmark e l’amico degli inizi, a 8 anni, Stig Grand, nonostante il primo avesse vinto una gara di più.

Stenmark vinse l’ultima coppa di specialità nello Slamom Gigante: correva il 1984. Per provare la vittoria della coppa generale si mise in discussione nel SuperGigante ma arrivò 5°. Nel frattempo aveva ottenuto lo status di professionista e quindi non poté partecipare ai Giochi Olimpici di Sarajevo per cercare di ripetere le imprese della precedente edizione.

Nel periodo di metà Anni 80, oltre ai fratelli USA Mahre, cominciò a emergere un’altra generazione di campioni: tra tutti è uscito fuori il lussemburghese Marc Girardelli e lo svizzero Pirmin Zurbriggen. Ai Mondiali del 1985 a Bormio Stenmark arrivò 4° nello Slalom Speciale. Due anni dopo a Crans-Montana nella successiva manifestazione iridata, giunse 5° nella stessa specialità, e 10° nel “Gigante”.

A 32 anni, siamo nel 1988, Olimpiadi di Calgary, Stenmark era al termine della sua parabola agonistica, ma aveva ancora qualcosa da dire: fuori nello Slalom Gigante, 5° nello Speciale.

Nel 1989, Mondiali di Vail, lo svedese arrivò 6° nello Slalom. Arrivò all’ultimo successo ad Aspen, in Coppa del Mondo, l’86° successo della più premiata carriera dello Sci Alpino, il 19 febbraio. A marzo scese dal cancelletto per l’ultima gara della sua grandissima parabola sportiva: 4° nello Slalom Gigante in Coppa del Mondo, dopo 16 anni di sfide e contese all’ultimo centesimo di secondo.

Il record di vittorie ottenute in Gigante e Speciale dura da diversi decenni.