Patrzia De Luise, presidente di Confesercenti, è intervenuta a Radio Cusano, nella trasmissione “Cosa succede in città”, condotta da Emanuela Valente, per commentare la chiusura delle attività commerciali non essenziali decisa dal Governo per contrastare l’emergenza Coronavirus. La Presidente ha messo in luce le perdite del settore del commercio, già peraltro in difficoltà, ha denunciato la poca chiarezza del Decreto del Presidente del Consiglio e ha spiegato come aiutare gli esercenti in termini economici. Secondo le stime di Confesercenti il blocco e il rallentamento delle attività commerciali determineranno, su base annua, una riduzione di 18,8 miliardi di consumi e una contrazione del Pil dell’1,4%. Il timore è che i negozi e le attività già in crisi possano chiudere definitivamente. “Vogliamo garantire la dignità del lavoro. Su questo non faremo un passo indietro”, spiega De Luise.

Il messaggio ai negozianti

“Mando un messaggio ai miei colleghi negozianti: nervi saldi, state tranquilli, per tutte le indicazioni, i dubbi, le richieste potete rivolgervi alla vostre associazioni che sono i vostri punti di riferimento. Chiamateci, vi aiutiamo a comprendere meglio il decreto e soprattutto ascoltiamo le vostre esigenze e richieste”.

Sulle misure del DPCM

“Rispettiamo le misure contenute nel decreto, è un dovere farlo, Ci adeguiamo alle disposizioni, chiudiamo i negozi e rispettiamo quello che ci viene detto di fare dalla comunità scientifica, prima usciamo da questa emergenza e prima possiamo parlare di ricominciare”.

Le richieste al Governo per il sostegno al settore del commercio

“Abbiamo già cominciato a lavorare con l’Esecutivo e continueremo a farlo perché vengano adottate delle misure a salvaguardia delle attività. Abbiamo chiesto, per esempio, che vengano garantiti subito gli ammortizzatori anche a chi ha meno di sei dipendenti e soprattutto di sveltire i tempi, è necessario non solo ottenere le cose ma il tempismo, intervenire immediatamente per non lasciare le persone, gli esercenti e i dipendenti senza stipendio. E’ importante dare una liquidità immediata alle nostre imprese”.

Moratoria su muti

“Un altro punto importantissimo è la moratoria sui mutui. I mutui rappresentano un problema, c’è chi dice che sia una trattativa tra privati ma non può essere accantonata così la questione. Abbiamo chiesto che venga sospesa la previsione di sfratto per chi non paga, una moratoria. Non ci rimetterà nessuno, né il proprietario del locale che verrà pagato non appena le attività ricominceranno a lavorare, né lo Stato. Sarebbe una boccata d’ossigeno per le imprese”.

Ridare ai negozi i soldi che hanno perso

“Le attività commerciali non stanno lavorando, queste imprese che non stanno lavorando, parliamo nella maggior parte dei casi di piccole imprese, alcune non hanno le spalle coperte e devono continuare a vivere, a mantenere la famiglia, i figli. In base alla dichiarazione dei redditi dello scorso anno occorre constatare, questa è la nostra proposta, quanto abbiano perso in questi mesi e aiutarle, intervenire per dare loro un sostentamento”.

Reddito di cittadinanza al settore del commercio

“Il reddito di cittadinanza può essere destinato anche alle attività che ora non stanno lavorando”.

Il rischio della chiusura definitiva dei negozi

“C’è un grande tema da affrontare. C’è il forte rischio che le attività già in crisi, in difficoltà, dopo la chiusura forzata, o dopo la fine dell’emergenza Coronavirus, non riaprano, chiudano definitivamente. Ci troviamo a fronteggiare un’emergenza sanitaria che sta diventando anche emergenza economica e sociale. E’ per questo che è necessario mettere in campo immediatamente delle iniziative per tutelare queste persone. Il lavoro dei negozi, delle attività commerciali è quello che garantisce l’economia del nostro paese. Miriade di attività che danno anche vita alle nostre città”.

L’atteggiamento del Governo ai tavoli di confronto

“C’è stato un intenso lavoro di contatto in questi giorno, sono state comprese le nostre proposte e tenute in considerazione. Ci auguriamo vengano recepite. C’è la preoccupazione per la tenuta delle attività”.

I dubbi su ìl DPCM poco chiaro

“Abbiamo richiesto dei chiarimenti, ci sono dei punti che lasciano a interpretazioni ed è bene non lasciare nulla alla discrezione personale. In un momento difficile come quello che stiamo vivendo, è bene non lasciare niente in sospeso, nel dubbio, nell’interpretazione del singolo, per questo abbiamo delucidazioni. Capiamo bene quale siano i beni di prima necessità”.