Alberto Tomba, 15 marzo 1995, 20 anni dopo Gustav Thoeni, riporta la Coppa del Mondo di Sci Alpino in Italia
Il bolognese ha prodotto 12 anni di grande livello, talento, bravura, potenza e una contestuale, inaspettata agilità: è stato capace di vincere la classifica generale e Olimpiadi
Celebriamo oggi un passaggio storico, nel mondo dello Sport italiano e dello Sci Alpino. Esattamente 25 anni fa, con le televisioni di ogni parte del globo terrestre a diffondere l’impresa di un nostro rappresentante, Alberto Tomba seppe riportare la Coppa del Mondo generale a distanza di 4 esatti lustri dall’ultima volta di un italiano. Era stato, nel 1975, il talentuoso Gustav Thöni, meraviglioso esponente, tra gli altri, della prima, grande Valanga Azzurra, a compiere l’impresa prima dell’atleta emiliano.
Alberto Tomba, nato a Bologna il 19 dicembre 1966, era un ragazzino di 9 anni quando tutto questo accadde. E la futura punta di diamante avrebbe superato paletti e avversari con una forza e un’energia prorompenti, lui che viene da un paese sì e no di collina, e che la montagna la avrebbe vissuta più da atleta che da fisso dimorante.
Il 15 marzo del 1995 il Carabiniere Alberto Tomba ha saputo eguagliare l’illustre precedessore mettendo in fila una fucina di campioni provenienti dalle altre nazioni.
E’ durata 12 anni, la strada sportiva dello sciatore che oggi ricordiamo per quanto ha saputo fare, con talento, quello evidente, e costanza, nell’arco di oltre un decennio. Specializzato nello Slalom Gigante e nello Slalom Speciale, il militare e sciatore ha lasciato il segno non solo nello Sci d’Italia ma in quello di ogni epoca, e di tutto il mondo.
Ha vinto 50 gare, ed è il quarto sciatore di sempre dietro a degli autentici titani dello Sci Alpino quali Ingemar Stenmark, insuperabile, Marcel Hirscher e il forte Hermann Maier.
Sulla sua aurea strada Alberto Tomba vinse otto Coppe di Specialità e due strepitose medagli d’oro sotto il sacro fuoco di Olimpia: a Calgary nel 1988, e in quelle successive di Albertville, 4 anni dopo. In questo è stato l’unico, a bissare tale successo e grande soddisfazione.
Come poi sarebbero arrivati due straordinari primi posti ai Mondiali del 1996 in Slalom Gigante e in quello speciale. Tutte vittorie fatte di potenza e agilità, insieme, con una parte delle quali ottenute con delle seconde manche non infrequentemente sviluppate in rimonta.
Tomba ha vinto in totale 50 volte sulle nevi di ogni parte del mondo, con grinta, bravura, cambi di direzione e grande senso delle misure. E con tante altre qualità. Anche se lui rivendica il successo dello Slalom parallelo di Saalbach che lo vide primo al termine dell’annata sportiva 1987-88. Ma quello era per nazioni.
Oltre ai succitati successi è salito altre 42 volte, sul podio, con 26 secondi posti e per 12 volte è giunto terzo. Da applausi, davvero.
Di sicuro è stato tra gli atleti più seguiti, applauditi, stimati e amati della nostra Italia. Perché ha dimostrato che il talento, da solo, non basta. Ci ha messo carattere, fame di vittorie, volontà di pensiero e nei fatti. Infatti a distanza di anni siamo qui ancora a ricordarne le gesta. Quale minimo segno di gratitudine per uno che si è costruito con grande decisione e sacrificio. Sfruttando il motore che Madre Natura gli ha saputo mettere a disposizione. Il che, anche in questo caso, non sarebbe da tutti.