Didattica a distanza e diritto allo studio. Un binomio inscindibile al tempo del coronavirus e una necessità, tanto nelle zone rosse quanto nel resto d’Italia dove scuole e università sono chiuse fino al 15 marzo. E così l’e-learning si fa avanti, fiero di potersi dare un tono e di riscattarsi da tutti gli anni in cui è stato relegato ai margini della nostra società.
Vantaggi e-learning
La didattica a distanza (o fad – formazione a distanza) è una forma di apprendimento telematico che sfrutta le nuove tecnologie e internet. Ma quali sono i vantaggi dell’e-learning?
- Condivisione dei contenuti didattici con più persone che fisicamente sono distanti;
- Possibilità di visionare le video lezioni e il materiale didattico più volte e secondo il proprio ritmo di apprendimento;
- Lezioni multimediali e interattive con la possibilità di utilizzare canali di cominicazione multipli (1 a molti, 1 a 1, molti a molti);
- Minori costi (si abbattono ad esempio quelli di trasporto);
- Maggiore sicurezza per la salute, soprattutto in questo periodo storico in cui siamo chiamati, per senso civico e dovere morale, a restare a casa per evitare la diffusione del contagio da coronavirus.
Didattica a distanza: contro? Sfatiamo le false credenze dell’online!
Quando si parla di fad o di e-learning molti ritengono che i limiti o i contro dello strumento non siano da sottovalutare. Ebbene, sfatiamo queste false credenze:
- Mancanza dell’interazione “fisica” con il docente. FALSO: i docenti sono disponibili anche in video conferenza; pertanto non c’è prossimità fisica ma c’è un’interazione “face to face” mediata da un canale digitale.
- Mancanza dell’aspetto sociale della relazione con studenti e professori. FALSO: tramite le moderne piattaforme di apprendimento è possibile socializzare e interagire in diversi modi come forum, chat, videoconferenze, ecc. Quindi l’aspetto sociale e di gruppo è garantito.
- Minore competitività e motivazione all’apprendimento. FALSO: è stato dimostrato che la flessibilità e l’autonomia dello studio permette di raggiungere risultati nel minor tempo e, soprattutto, con una minore dispersione universitaria (tasso d’abbandono).
La didattica a distanza ottiene così una motivazione sociale in grado di abbattere i pregiudizi che in questi 10 anni hanno colpito le università telematiche. E allora, sosteniamo il sì alla didattica a distanza perché le esigenze della formazione cambiano rapidamente e dobbiamo stare tutti al passo con i tempi; perché agevola l’accesso all’istruzione (e il coronavirus ce lo ha dimostrato), perché essendo digital è più flessibile. E la flessibilità oggi è la parola d’ordine.
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***Articolo a cura di Michela Crisci***