Luca Nannipieri, critico d’arte e saggista italiano, questa volta ci racconta Raffaello Sanzio. In occasione del cinquecentesimo anniversario dalla morte, che ricorre in questo 2020, ha pubblicato, con Skira Editore, Raffaello il trionfo della ragione.
Ne abbiamo parlato durante lo speciale Coronavirus. “C’è un’attenzione da parte del mondo intero verso la mostra alle Scuderie del Quirinale, nonostante il coronavirus – ha detto Luca Nannipieri – si pensava ci fosse il deserto, invece ci sono regolari file di persone e c’è attenzione verso questo grande problema atipico, espressivo, concettuale, per l’arte e la storia del pensiero occidentale che è Raffaello.”
La grande lezione di Raffaello
Luca Nannipieri, straordinario saggista, ha sottolineato la grandezza di Raffaello affermando che “viene rappresentato come il maestro delle madonne, delle scene sacre, invece è stato il primo artista ad aver iniettato un virus fondamentale, bellissimo nell’arte, e cioè quello dell’autonomia dell’uomo rispetto a Dio. Raffaello Sanzio a ventun’anni ha dipinto un capolavoro che adesso si trova a Brera, Lo Sposalizio della Vergine, dove la scena della Vergine e di Giuseppe, mentre si mettono l’anello, diviene secondaria rispetto al contesto. Siamo attratti infatti da un tempio trionfante, che vediamo attorno, dalle architetture più che dalla scena stessa, è come se si desse maggiore importanza al contesto attorno che ai protagonisti dell’opera. L’architettura è più importante della scena sacra. L’uomo è più importante di Dio. Dio è importante perché l’uomo gli dà potenza attraverso l’arte e l’architettura.”
Tutto questo non ha niente a che vedere con l’idea zuccherosa di Raffaello come l’artista delle madonne, quelle sono opere che gli sono state commissionate e che gli hanno permesso di raggiungere risultati importanti, ma non coincidono con gli aspetti che lo hanno reso unico nei secoli. “Raffaello è stato in grado di dimostrare quanto l’uomo è capace di realizzare nello spazio – si è congedato Nannipieri – in trentasette anni di vita ha sostanzialmente dipinto, è stato principalmente un pittore.”
(Ph: Luigi Polito)