Buon compleanno, Mister Fosbury

Oggi è il compleanno del biondo che ha cambiato il modo di superare l’asticella: non si impiegò più con costanza il salto ventrale, da Mexico 1968 in poi

 

L’Oregon è terra di grandi passioni sportive, e negli Stati Uniti d’America è conosciuta, oltre alla Pallacanestro NBA per i Trail Blazers, per aver dato i natali a un grandissimo atleta. Il quale, con il suo innovativo stile nel Salto in Alto, avrebbe cambiato il modo di intendere sul piano squisitamente tecnico, la disciplina di appartenenza. Stiamo parlando di Richard Douglas Fosbury ribattezzato Dick.

Ha vinto l’Olimpiade di Città del Messico nel 1968, quella passata alla storia per le lotte alle discriminazioni e al razzismo. Ma Dick Fosbury è stato l’autore del salto dorsale, quello attraverso il quale si salta l’asticella con un movimento all’indietro, alla Fosbury, appunto. Fino a quel momento la maniera di saltare l’asta per migliorare le misurazioni avveniva attraverso il salto ventrale.

Nel 1968 Fosbury vince il Campionato NCAA, quello di tutte le università a stelle e strisce. Poi passa le qualificazioni per i Giochi Olimpici, detti Trials, quindi ottiene una signora misura, una volta entrato nella finale olimpica messicana.

Dick riesce a vincere la medaglia d’oro con 2 metri e 24, non lontanissimo, dalle misure di oggi, rispetto ai tanti trascorsi, da allora, ben 51. In quella circostanza il buon “Dick” calzò due scarpe dai colori diversi, l’uno dall’altra. Si spiegò così: “La destra di quel colore mi dava una spinta maggiore, verso l’alto, rispetto a un altro tipo di calzatura”.

Quando Fosbury non ottiene il lasciapassare per qualificarsi ai successivi Giochi Olimpici, quelli del 1972 di Monaco di Baviera, i più tristi della storia moderna, decide di ritirarsi.

Nel 1981 sarebbe stato introdotto nella National Track & Field Hall of Fame.

Ancora oggi si parla di quello stile che ha rivoluzionato il Salto in Alto. Quindi buonissimo compleanno a uno degli atleti eternamente moderni.