Libero Liberati quel nefasto volo, l’ultimo, 58 anni fa!

Durante un allenamento andò a sbattere per l’asfalto bagnato su una forte parete rocciosa, sulla Valnerina

E finì il sogno di Terni sulle due ruote a motore

Libero Liberati è morto il 5 marzo del 1962: oggi, 58 anni fa, se ne andava il Cavaliere d’Acciaio, proveniente da Terni, dove era nato il 20 settembre del 1926.

Nella sua parabola e carriera interrotte troppo presto ha fatto a tempo a vincere un Campionato del Mondo venendo anche definito il Ternano volante.

Come tanti cittadini di Terni ha cominciato a lavorare nelle acciaierie con il ruolo di autista, per poi, una volta finita la seconda guerra mondiale, vincere 4 gare nazionali sulle due ruote a motore, nel 1947, e altre 4, nel 1948.

Un successo l’anno dopo e, per 4 stagioni, 2 vittorie. Libero vinse il Campionato d’Italia del 1955 e del 1956.

Da rilevare che la prima gara in un campionato iridato la visse nel 1950, con una Moto Guzzi. Nel 1951 guidando una Gilera Saturno conquistò il 4° Circuito dell’Acciaio, valevole come 5° prova del Gran Premio della Federazione Italiana Motociclismo. Nel medesimo anno sportivo vinse a Casale Monferrato, arrivo 3° a Varese e 4° a Bergamo.

Pochi mesi dopo, nel successivo anno solare, Liberati ebbe un brutto incidente con tanto di volo a Berna, Svizzera. Ma vinse a Parma, Terni e Voghera, fu 2° a Senigallia. Nella classifica generale, nei due anni successivi, fu 2° al Campionato Italiano Seniores Classe 500.

Fu il 1955 il primo anno di assoluta importanza, nel quale conquistò Napoli, Sanremo e Imola. 2° a Genova e a Reims, vinse a Senigallia e a Mestre. Fu Campione d’Italia, come nel 1956. Il secondo titolo tricolore arrivò grazie ai successi di Modena e Monza, e ancora a Sanremo, e a Senigallia; e ai secondi posti di Faenza e Cesena.

L’acuto mondiale arrivò nella classe regina, la 500, con 4 vittorie in 6 Gran Premi. Anche a uno del suo coraggio e del suo valore capita, nel 1957, di restare senza scuderia quando fu firmato il patto d’astensione siglato da Moto Guzzi, Gilera ed FB Mondial. Lui scelse di correre con una moto privata e nel 1959 tornò nel MotoMondiale con una Morini ma nella quarto di litro.

Nel 1961 il Cavaliere d’Acciaio prese parte a 5 gare del Campionato Italiana vincendo a Modena e Genova, riuscendo a salire sul podio a Cesenatico, dove arrivò 2°, e 3° a Sanremo. Accarezzò il titolo tricolore nella 500 superato da Ernesto Brambilla, che guidava una Bianchi.

Nel 1962 la Gilera tornò alle competizioni e Liberati cominciò la preparazione e gli allenamenti. Ma il 5 marzo 1962 scivolò con il velocipede a motori sulla Strada Statale 209 Valnerina, e urtò in modo violento contro la parete rocciosa. Finì lì, la corsa di uno dei più spontanei talenti delle due ruote a motore.

Liberati andò a sbattere tra Vocabolo Valle e Cervara e sul punto del nefasto giorno fu messa una lapide poi spostata di 50 metri nel 2010. A lui è intitolato lo stadio in cui gioca la prima squadra della Ternana.