Coronavirus: il rischio di contrarre il virus riguarda anche i lavoratori, quindi tutte quelle categorie professionali a contatto col pubblico e non solo. Come gestire le cose? Ne abbiamo parlato con Michela Iannuzzi, consulente tributario, a Tutto in Famiglia, su Radio Cusano Campus. “Anzitutto è necessario, in base al proprio stato di salute, avvisare il medico e farsi consigliare (a seconda della sintomatologia) se fare un tampone o no – ha osservato Iannuzzi – se si risulterà positivi bisognerà mettersi in quarantena. Una distinzione importante tra la zona rossa, la più grave, e le altre.”
Chi avvisa chi?
Coronavirus: ipotizziamo che i risultati dei test sono positivi, come si muoveranno le autorità a tutela dei lavoratori? “L’Asl territoriale avvertirà le autorità competenti. Il lavoratore deve obbligatoriamente astenersi dal dover raggiungere il posto di lavoro e andare in quarantena – ha aggiunto l’esperta – le misure cautelari riguardano esclusivamente la zona rossa, le altre zone non ne hanno di precise.”
Il monitoraggio dell’autorità sanitaria e lo smart working
Ricapitolando: al periodo di astensione dal lavoro sopraggiungerà una messa in congedo sotto monitoraggio dell’autorità sanitaria. “Se il lavoratore risulterà positivo andrà in quarantena tutto il nucleo familiare – ha fatto notare Iannuzzi – garantendo anche delle persone frequentate nell’ultimo periodo. Se il lavoratore può gestire il proprio lavoro da casa, con lo smart working, avrà una procedura per avviarlo.”
Con esito negativo
Coronavirus: può essere un’opportunità per i fannulloni e un’occasione per oziare. “La paura del contagio dev’essere una paura certa, fondata su un contatto reale e rischioso – si è congedata Michela Iannuzzi – se gli accertamenti danno esito negativo non posso astenermi dall’andare a lavorare, in quel caso l’assenza sarà ingiustificata. Per dei semplici accertamenti sanitari è necessario prendersi le ferie o semplici permessi. Le aziende che non si trovano nella zona rossa, ad oggi, hanno pochi strumenti per affrontare la problematica.”