In questi ultimi giorni sono rimbalzate nuovamente in TV parole violente e discriminatorie, frasi che utilizzano le parole “Down” e “Mongoloide” come insulto o scherzo su cui fare della comicità. Qualche giorno fa, durante la diretta del Grande Fratello Vip una delle concorrenti ha esclamato “Sei un Down!” verso un altro partecipante della casa che l’aveva spaventata. Un termine che, ancora una volta, viene usato per offendere. Ad intervenire durante la diretta è stato il conduttore, Alfonso Signorini che ha redarguito Asia Valente invitandola ad accendere il cervello prima di aprire bocca. Nella puntata del 12 febbraio scorso invece, ennesimo episodio spiacevole durante L’Assedio di Daria Bignardi, l’intervistata Amanda Lear ha esclamato “Sono una mongoloide” per fare una battuta comica, scatenando le risate del pubblico e l’imbarazzo della conduttrice Daria Bignardi che però non è intervenuta.

CoorDown, il coordinamento delle associazioni delle persone con sindrome di Down, condanna per l’ennesima volta questi episodi di violenza verbale che trovano spazio in programmi televisivi di grande successo: chi non sceglie di condannare i termini dispregiativi associati alle persone con sindrome di Down offende in modo inaccettabile le persone con disabilità e le loro famiglie. Antonella Falugiani, presidente di Coordown Onlus interviene a Un Giorno Da Ascoltare per denunciare questi gravi episodi.

Coordown Onlus

Il nostro è un coordinamento che raggruppa circa sessanta associazioni su tutti il territorio nazionale, tra tutti i nostri impegni c’è anche quello di tutelare le persone affette da sindrome di down, cerchiamo di allietare le loro giornate che spesso sono minate da episodi di discriminazione come quelli a cui abbiamo assistito nei giorni scorsi nelle reti televisive nazionali: i media dovrebbero essere nostri alleati nel fare cultura dell’accoglienza e del rispetto di tutte le diversità, invece che alimentare pregiudizi e ignorare queste forme di discriminazione. I nostri ragazzi sono al passo con i tempi, leggono molto e passano molto tempo su internet e quando capita loro di imbattersi in alcune notizie o affermazioni ci rimangono molto male. Occorrerebbe molta più informazione e coscienza di non far passare certi messaggi negativi, soprattutto quando questi vengono da persone che dovrebbero fare cultura e diffondere informazione. In qualità di Onlus abbiamo molti progetti rivolti ai ragazzi come il questionario “Ora parlo io” tradotto in cinque lingue per dar voce a questi ragazzi in base ai loro sogni, progetti e difficoltà e che andrà poi portato al Governo. Il 21 marzo invece faremo altre iniziative in occasione della Giornata Mondiale della Sindrome di Down!