Mario Falconi, presidente del Tribunale dei Diritti e dei Doveri del Medico, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Sull’emergenza Coronavirus
“Quello che appare evidente purtroppo è che nelle persone c’è più una quota di panico che di sana preoccupazione, questo fa vivere male –ha affermato Falconi-. Che si debba contenere questo virus, che questo virus è una cosa nuova e non abbiamo anticorpi è vero, ma stiamo parlando pur sempre di un’influenza che ha una mortalità piuttosto bassa, che non prende i bambini. Ci si deve preoccupare di chi è anziano, di chi ha patologie croniche. Dovremmo stare tutti un pochino più calmi. Io vivo a Roma, amici mi raccontano di gente che saccheggia i supermercati, siamo alla follia pura. Non bisogna andare né nello studio dei medici, né al pronto soccorso. Mettersi seduti in sala d’aspetto, con altre persone che hanno una patologie virale, può aggravare la situazione. Ma questo vale anche per la normale influenza. Mentre il virus dell’influenza circola da anni, lo conosciamo, abbiamo il vaccino e sappiamo come difendersi, nel caso del Coronavirus parliamo di un nemico per cui il nostro organismo non ha ancora sviluppato anticorpi. Però nella stragrande maggioranza dei casi si guarisce dopo pochi giorni. Certo, se non lo conteniamo, per il nostro Paese sarebbe un grande problema economico perché più persone vengono colpite più questo influisce ad esempio sul lavoro. Sono più preoccupato per questo. Con tutte le possibili carenze, il nostro sistema sanitario è tra i più organizzati. Abbiamo anche una Protezione civile che nel nostro Paese funziona bene. Abbiamo i migliori virologi. Da questo punto di vista possiamo stare tranquilli. Ci aiuterà anche il tempo perché i virus non stanno bene con le temperature alte”.
Italia prima nei contagi in Europa
“E’ molto probabile che noi abbiamo tutti questi casi perché noi li cerchiamo. A me pare strano che qualcuno è andato in Cina, poi è tornato in Italia e nessuno è transitato per la Francia o per gli altri Paesi. Probabilmente siamo i più bravi nel cercare i casi”.