Condominio: la convivenza civile è una chimera, ma mai demordere all’idea che tutto può cambiare. La proposta dell’ascoltatrice Federica di poter usare gli spazi comuni, per le proprie attività e quelle degli altri condomini, è uno dei tanti modi utili per “bypassare alcuni problemi e favorire una convivenza serena – ha affermato Massimiliano Marzoni, presidente di Anaci Lazio, a Tutto in Famiglia, su Radio Cusano Campus – ben vengano simili proposte, sono letture positive e non di pesantezza e pessimismo della vita condominiale. Perché tutto vada a buon fine è necessario consultare il regolamento e verificare se ci sono preclusioni o limiti, successivamente bisogna verificare se c’è il divieto e l’utilizzo di determinate aree comuni, ovviamente è necessario attenersi a quanto scritto. Tutto deve passare attraverso una delibera assembleare dove, tenendo conto dei contenuti disciplinati nell’articolo 1102 (qui l’utilizzo degli spazi comuni viene disciplinato permettendo a chiunque il parimenti uso), ognuno potrà fruire degli spazi, magari versando un pagamento a beneficio del condominio.”

Il pensiero di Anaci e l’importanza della formazione

Secondo Anaci “il ruolo dell’amministratore è centrale nel favorire una convivenza serena e civile – ha specificato Marzoni – l’amministratore assolve ad un ruolo di natura sociale importante, non limitato alla professione e agli adempimenti normativi vigenti.”

I vecchi e i nuovi amministratori di condominio

Condominio: la formazione per la vecchia generazione di amministratori è di secondaria importanza, invece per i giovani, i nuovi arrivati, e per Anaci è fondamentale lo studio per potersi definire professionisti del mestiere. “Abbiamo una norma spartiacque che è il 18 giugno 2013, è stato questo il momento in cui è entrata in vigore la riforma 220 del Codice Civile dove per la prima volta troviamo la figura dell’amministratore professionista, disciplinata dall’articolo 71 bis, in cui c’è l’obbligatorietà per il professionista della formazione – si è congedato Massimiliano Marzoni – un obbligo che non vale per l’amministratore condomino (e non sono molto d’accordo perché è come se si accettasse l’ignoranza di chi oltre che amministratore è anche condomino). Comunque ai giovani dico se non si studia non si può diventare amministratore.”

Ascolta qui l’intervista integrale