Filippo Roma, inviato de Le Iene, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Cosa succede in città” condotta da Emanuela Valente su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano. Roma ha raccontato l’aggressione verbale subita dagli attivisti e simpatizzanti del M5S durante la manifestazione contro i vitalizi, a Roma, il rapporto con i elettori grillini e i rappresentanti politici.
Sull’aggressione verbale
“Diciamo che c’è una parte della base M5S che mi adora, alcuni appena mi vedono impazziscono di gioia –ha ironizzato Roma-. Ci sono rimasto molto male. E’ un vero cortocircuito. Posso capire che per una serie d’inchieste che ho fatto la base non mi ami, anche se dovrebbero ringraziarci perché le inchieste sono servite a scoprire delle mele marce. Gli ho detto che ero lì per manifestare insieme a loro contro i vitalizi ma non hanno capito e in maniera ottusa hanno continuato a insultarmi. Fortunatamente l’ex iena Dino Giarrusso è intervenuto in mio aiuto. Poi c’è anche l’effetto del branco, quando c’è tanta gente, uno inizia a insultarti e partono anche gli altri. Magari singolarmente se mi incontrano per strada mi chiedono un selfie. Comunque ho avuto più paura a Napoli perché lì mi hanno messo anche le mani addosso e hanno cercato di farmi male”.
Le inchieste sul M5S
“Cerco sempre di fare il mio lavoro con equidistanza e imparzialità. Non c’è nessun accanimento contro il M5S, c’è un desiderio di conoscere meglio i meccanismi del M5S, anche perché sono proprio ex componenti del Movimento che mi hanno fatto delle segnalazioni. A me all’inizio il M5S piaceva molto, li ho anche votati per dargli fiducia”.
Il rapporto con la sindaca Raggi
“Il Rapporto con Virginia Raggi? Quando mi vede le prende un colpo. Ma la capisco. Era giusto però chiedere conto di quello che abbiamo scoperto sulla gestione dei rifiuti nella capitale. Devo dire che lei è sempre stata molto disponibile, non è una che si sottrae. Umanamente mi è anche simpatica. Mi ha pure proposto di andare a cena insieme, non dico che siamo diventati amici ma almeno c’è stata una sorta di distensione nei rapporti. Mi ha detto che vede più me che il marito”.
Il sequestro nell’ambasciata della Costa d’Avorio
“Quando mi hanno trattenuto all’ambasciata della Costa d’Avorio mi sono cacato sotto. Una cosa è quando magari hai a che fare con le forze dell’ordine italiane, ma in quel caso ero su suolo straniero e ho detto al mio operatore: chissà mò che ce fanno, ce deportano!”.