Paura di parlare in pubblico: è come la paura di guidare, di volare, di dover affrontare un esame. “E’ la sensazione di poter sbagliare prima ancora che si verifichi l’errore – ha spiegato l’esperto di Public Speaking Massimiliano Cavallo, a Tutto in Famiglia su Radio Cusano Campus – è un timore normale, non dobbiamo fingere l’assenza del pubblico, bisogna dirigere l’attenzione sulla platea che ci segue e prepararsi il discorso, fare pause quando è il momento, non imparare a memoria il discorso e capire che quella che chiamiamo paura, ansia, dobbiamo tradurla in eccitazione.”
Perché capita di aver paura di parlare in pubblico?
Siamo esseri sociali, “viviamo con la paura del giudizio degli altri, è normale. Il problema è che questo peso alle volte è eccessivo e lo sguardo di chi ci guarda può essere un limite tanto da annebbiare i pensieri, o tremare con la voce – ha sottolineato l’esperto – ci sono due tipi di persone: quelle che hanno paura di parlare in pubblico e quelli che mentono, diceva Mark Twain in una bellissima frase.”
Paura di parlare in pubblico: è un disagio dalle mille sfumature, e ognuno reagisce in base a se stesso. “C’è chi registra dei video e non si piace perché pensa al giudizio di chi guarderà quel video, c’è chi riesce a parlare con sicurezza davanti a cinquecento persone che non si conoscono e non riesce di fronte a quindici conosciute, magari perché gli sguardi di costoro sono più presenti e pressanti – ha fatto notare Massimiliano Cavallo – c’è chi fa smorfie che possono distrarre.”
La presenza in sala, o nel proprio gruppo, di persone che non stanno dalla mia parte è frequente in convegni politici. “Devo riuscire a presentare il mio contenuto in maniera interessante, accompagnarlo con le giuste pause, il giusto ritmo e un buon linguaggio del corpo – si è congedato Cavallo – in modo fa far ricredere quelle persone che hanno un pregiudizi su di me.”