Gianluca Perilli, capogruppo del M5S al Senato, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Sul caos prescrizione
“Io sono tra i più ottimisti. Trovo giusto il richiamo di Conte alla serietà e alla responsabilità. Noi siamo sempre stati aperti al dialogo, al confronto, la norma Bonafede è stata già modificata. E’ evidente però che imposizioni, ricatti politici, minacce di sfiducia da parte di Renzi siano incomprensibili. Tra l’altro solo in Italia quando si agisce sulla prescrizione c’è tutto questa polemica. Negli altri Paesi d’Europa c’è un sistema molto più rigoroso di quello che proponiamo noi e nessuno si sogna di creare questo polverone, questa chiamata alle armi. Tutta questa polemica mi sembra solo un modo per ritornare alla vecchia politica. Queste fibrillazioni vengono avvertite dai cittadini come qualcosa che va contro un obiettivo comune: migliorare la società e soprattutto combattere le disuguaglianze economiche nel Paese. Personalmente osservo questo rito della politica di arrivare a un certo tipo di limite in cui si minaccia di fare cadere il governo che mi sembra un filo conduttore con il passato, quindi non è che mi ci ritrovi molto”.
Riguardo la manifestazione anti-vitalizi
“E’ una battaglia storica del M5S. Non si è mai sopita la nostra contrarietà a quello che è un privilegio che la classe politica si è autoassegnata. Si è diffusa l’esigenza di riaffermare questo principio in piazza. Noi stiamo sottolineando dall’interno gli aspetti fondamentali: giustizia sociale ed equità. Se una persona versa i contributi percepirà una pensione più o meno pari allo stipendio che ha preso finchè ha lavorato. Camera e Senato invece hanno deciso di attribuirsi una determinata somma col sistema retributivo anziché contributivo. E’ o non è questa un’ingiustizia sociale? Tra l’altro sui ricorsi vengono chiamati a far parte dei collegi anche senatori che hanno maturato il diritto al vitalizio. Bisogna convenire sul fatto che quella dei vitalizi è una misura ingiusta soprattutto in una società che vive grandissimi problemi di sopravvivenza. Tutti debbono rinunciare a qualcosa, figuriamoci ai privilegi. Cicciolina si presenterà alla manifestazione col suo avvocato? Dice che col taglio potrebbe morire di fame. Si parte dall’assunto che una persona non abbia altro che quei 5 anni in cui ha lavorato in parlamento. Certe volte mi sembrano provocatorie alcune affermazioni”.