Antonio Di Pietro è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Sul caso Gregoretti
“Dobbiamo partire da un presupposto tecnico: tenere bloccate delle persone sul suolo italiano è un atto di prepotenza che si chiama sequestro di persona. Stabilito questo la legge dice: se tu che sei al governo lo fai per difendere i confini e l’indipendenza dello Stato, anche se questo è reato tu non sei perseguibile. Questo è il tema. Stabilito che nel caso di specie, la nave militare era italiana e non una nave da guerra straniera, stabilito che sopra alla nave non c’erano kamikaze ma dei poveracci che morivano di fame, a me disturba il comportamento pilatesco di chi adesso vuole scaricare solo su Salvini una responsabilità politica che è anche di altri membri del governo. Il pubblico ufficiale ha l’obbligo di impedire il reato, il presidente del Consiglio e gli altri ministri dovevano impedirlo. Se Salvini va a processo per stabilire se è reato o no, perché non ci vanno pure gli altri ministri? Oggi fanno finta di dire che Salvini ha fatto tutto da solo, ma quella politica scellerata che è abuso delle proprie funzioni è una responsabilità costituzionale che riguarda tutti i componenti del governo. Se Salvini deve essere giudicato penalmente, devono essere chiamati in corresponsabilità tutti gli altri. Se un carabiniere vede uno che sta rubando non è che dice: no, non intervengo perché sono fuori servizio. Il silenzio di Conte e degli altri ministri mi ricorda Ponzio Pilato, si sono girati dall’altra parte e hanno fatto finta di niente. Personalmente ritengo che il blocco della nave Gregoretti sia stato un abuso, detto questo, hanno fatto una scelta politica così come con la Diciotti. O questo abuso ha soltanto una valenza politica, allora votate e assumetevi la responsabilità davanti al popolo, oppure non potete fare due pesi e due misure altrimenti trasformate Salvini in una vittima. Io fossi stato al governo o all’opposizione avrei votato per lasciare giudicare ai magistrati”.
Sulla prescrizione
“Mettendo da parte la reciproca antipatia personale con Renzi, non si può dire sempre che Renzi sbaglia ogni volta che parla. A mio avviso, quando c’è un rinvio a giudizio io cittadino voglio sapere se ho a che fare con una persona innocente o colpevole. Il problema di fondo è che oggi non lo vengo a sapere perché non si sa quando comincia e quando finisce il processo. Volete che ci sia la prescrizione? Bene, però stabilite che il termine iniziale della prescrizione cominci da quando il reato viene scoperto non da quando viene commesso. La maggior parte dei reati vengono scoperti anche anni dopo. Persone come Andreotti e Berlusconi hanno beneficiato la prescrizione per reati che sono stati scoperti molti anni dopo rispetto a quando sono stati commessi”.