Girolamo Grammatico è un coach umanista e autore del libro #esserepadrioggi, una guida per papà che desiderano essere genitori consapevoli. In un mix di narrativa, filosofia e coaching umanistico, si delineano strumenti utili per definire il padre che si sogna di diventare e per chiarire il progetto educativo che si desidera per i propri figli. Piccole gag familiari strappano un sorriso e insieme segnano le tappe di questo percorso, aprendo le porte a riflessioni sul significato della genitorialità. La base di partenza è sempre l’etimologia delle parole più importanti di cui è costituita la relazione genitoriale, dalle quali germoglia la narrazione unica e personale di ogni papà. Attraverso la pratica del coaching, l’autore ci fornisce un metodo per diventare
il “papà migliore che possiamo essere”, allenando le proprie risorse e i propri talenti. Perché per sostenere i propri bambini a compiere la propria vocazione diventando adulti liberi e autonomi è necessario che i padri realizzino se stessi, a partire dalle loro potenzialità. Un libro trasversale che aiuta a far chiarezza, a porsi le domande giuste e a costruire la cornice di riferimento necessaria all’agire consapevole.
Girolamo Grammatico è intervenuto su Radio Cusano all’interno della trasmissione Un Giorno Da Ascoltare proprio per parlare dei neo papà, di cosa voglia dire #esserepadrioggi.
#esserepadrioggi
In questo libro parlo proprio ai neo papà e inizio proprio con lo stilare un decalogo delineando varie figure di possibili padri: da quello paranoico, a quello imbranato fino a quello inesperto e pieno di dubbi che si affida solo alla compagna. C’è un ritorno, a causa del patriarcato imperante nella nostra società, di una disciplina vecchio stampo, quindi un ritorno alla vecchia sculacciata, alle regole rigide… Ma è un ritorno alle origini che amareggia. Un padre oggi deve essere femminista altrimenti non possiamo crescere donne indipendenti e libere, la parola disciplina deriva proprio da discepolo quindi vuol dire apprendere attraverso sì delle regole ma che non siano fisse e che si adeguino alle varie fasi della vita del proprio figlio. La figura del padre deve avere una competenza, una conoscenza della paternità, non si può non studiare e avere capacità di apprendere cose che per noi padri fino a poco tempo prima erano impossibili. Bisogna confrontarsi con altri padri diversi da noi e studiare molto prendendo spunto da esempi pratici, come ho fatto io riferendomi anche nel libro all’esempio di filosofi e gente letterata che sono stati padri, devono essere insomma persone che ci ispirino, modelli chiaramente positivi, padri che si allenano a migliorarsi!