Filippo Sensi, deputato del PD, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Riguardo il suo discorso in parlamento contro il body shaming e il fat shaming
“Ho pensato che incarnare i concetti che volevo trasmettere, parlando della mia esperienza personale, sarebbe stato più efficace –ha spiegato Sensi-. Ho pensato che raccontare una storia fosse il metodo più diretto. Le discriminazioni verso gli obesi vengono spesso sottovalutate, ti dicono: basta smettere di mangiare e hai risolto. Non è sempre così facile e automatico. Mi ha scritto Costanza Rizzacasa che nel suo ultimo libro racconta una storia di bulimia, anoressia, di un corpo ingombrante dietro cui ci sono rapporti relazionali, familiari, ecc… Il punto è che le parole che utilizziamo sono importanti, hanno degli effetti e noi dobbiamo esserne consapevoli. Giuliano Ferrara dice che non è d’accordo col mio discorso? Con la sua consueta intelligenza ha centrato il punto. Mi ha detto: hai tradito noi grassi, perché noi invece dobbiamo essere corazzati, ci dobbiamo difendere con ironia. Dopo quel discorso tante persone, anche parlamentari con cui ho avuto conflittualità politiche, sono venute a raccontarmi la loro storia, non dico che sono diventato una specie di Greta dei ciccioni, ma si sono confidate con me quasi come fossi il loro psicanalista. Mi hanno scritto anche tante persone fuori dal parlamento, altre mi fermano per strada. Sono dimagrito, ma vesto sempre un po’ over size nei vestiti perché è un piacere stare comodo nei propri abiti. Penso che tutto sommato, nel seme della democrazia, c’è un carattere conflittuale di tesi e argomentazioni che si sfidano, questo è fisiologico, ma c’è troppa ostilità, troppe tossine. Tutto quello che noi possiamo fare per disintossicare il linguaggio pubblico, sulla rete, in politica, facciamolo. Se Renzi mi prendeva in giro sul peso? No mai. Battute se ne facevano tantissime, Matteo è uno spiritaccio”.