Festival di Sanremo: insultare è trendy, insultare le donne è tipico della cultura nostrana. L’edizione 2020 si prospetta come la più attenta alla femminilità, sono dieci, infatti, i grandi volti della televisione che si alterneranno sul palcoscenico dell’Ariston: com’è possibile tutti questi scivoloni sulle donne? Nel frattempo, dalla rete non mancano denunce da parte dei genitori e richieste di rispetto. Junior Kelly è il cantante reggae ad oggi più criticato, originario di Focene, in gara con “No grazie”, definito il decantatore del femminicidio.
La richiesta avanzata al Presidente RAI
E’ intervenuto il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Lazio, Jacopo Marzetti, a tutela delle fasce protette, cioè i minori e gli adolescenti attraverso una richiesta scritta. “Il Presidente della Rai Marcello Luigi Foa ha condiviso il mio pensiero, nella mia lettera non chiedevo esplicitamente l’intervento su un cantante, chiedevo soltanto un Festival a misura di bambini – ha spiegato Marzetti – la mia è stata una richiesta di rispetto e positività nei confronti dell’audience. Mi auguro si vada in questa direzione, le istituzioni devono far sentire la loro presenza e far capire che ci sono. C’è bisogno di punti di riferimento, sono stato seguito dagli altri garanti regionali.”
Queste le parole rilasciate dall’avvocato Marzetti, a Tutto in Famiglia su Radio Cusano Campus. “Se un Presidente della Rai condivide questo pensiero mi auguro che tutto il consiglio d’amministrazione lo seguisse. Se un Presidente dà una linea all’azienda agli altri spetta il compito di rispettare le indicazioni ricevute. Non solo, ritengo che le istituzioni tutte dovrebbero intervenire a favore: l’Istituto di Vigilanza Rai, l’Autorità Nazionale Infanzia, il Corecom, l’Agcom. La politica fa interventi, comunicati stampa, ma di concreto non c’è nulla, per questo ho voluto dare un segnale forte. Dobbiamo capire come evitare danni sui minori e intervenire concretamente.”
Festival di Sanremo: se verso i giovani c’è timore che possano esagerare, col linguaggio, verso i big c’è la solita nostalgia canaglia. Come nel 2015, anche per l’edizione che comincia domani si respira grande attesa per la reunion dei Ricchi e Poveri, in perfetta sintonia con gli umori degli italiani: ammirazione verso il passato, preoccupazione verso il futuro.