Il presidente della Commissione per le politiche UE della Camera Sergio Battelli (M5S) è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Sul M5S
“Ha detto bene Vito Crimi, non credo che stia rinascendo il bipolarismo. Credo però che le persone oggi si siano allontanate dal M5S perché sono iniziati questi movimenti anti-qualcuno. Io non credo ai movimenti anti-Salvini, anti qualcuno. Noi dobbiamo essere propositivi. Noi avevamo delle idee, punti fermi che abbiamo sempre portato avanti come il reddito di cittadinanza e la legge spazzacorrotti. In questi 2 anni il M5S è diventato maggiorenne, ha avuto più responsabilità, ha fatto anche errori, ma quelle cose le abbiamo fatte. Ora abbiamo un po’ esaurito le idee, che sono quelle che spingono le persone ad appassionarsi ad un progetto. Credo che prima di parlare di crisi, di ritorno del bipolarismo, di capi politici, dobbiamo avere delle idee moderne che possano essere rilanciate. A questo serviranno gli stati generali. Prima di guardare a chi dovrà gestire e come sarà gestito il M5S dobbiamo puntare sulle idee. La green economy non vuol dire essere radical chic, è una grande occasione. Conte capo politico?
Se vorrà si candiderà, ma non credo che lo voglia fare. Il premier sta lavorando molto bene, credo che debba essere lasciato lavorare al governo”.
Sulle regionali
“In Umbria è stato fatto un errore. La scelta di candidarsi in Emilia Romagna e Calabria è sovrana in quanto fatta dagli iscritti su Rousseau, io personalmente avrei saltato un giro. Noi stiamo governando il Paese e dobbiamo essere responsabili per chiederci: abbiamo il tempo, abbiamo le persone e le idee giuste? Se la risposta è positiva ci si mette in gioco, oppure non ci si presenta, non è obbligatorio presentarsi”.
Sulle alleanze
“Noi nel 2018 abbiamo preso il 33%, con questa percentuale non si può governare perché non si ha una maggioranza. Sarà difficile avere il 51% da soli, quindi ci si trova sempre ad un bivio. Nel governo con la Lega abbiamo imposto il contratto, i temi, quindi in quell’anno e mezzo abbiamo portato avanti tutti i nostri temi. Dobbiamo capire se vogliamo stare nelle istituzioni per cambiare il Paese imponendo i nostri temi, oppure potevamo buttare via il 33% stare a guardare, fare denunce dall’opposizione. Io voglio stare nelle istituzioni per cambiare le cose”.
Su Autostrade
“Io sono ligure e assicuro che tante persone oggi quando prendono l’auto e vanno sulle autostrade liguri hanno paura. Aspi ora piange con gli avvocati, ma ci sono parenti di vittime del Morandi che piangono al cimitero da sole e aspettano giustizia dallo Stato. Troviamo qualsiasi tipo di soluzione, ma oggi Autostrade ha messo il terrore ai cittadini liguri. Renzi dice di aspettare la fine del processo? Intanto avviamo la procedura, non è una cosa che si fa in un giorno e il premier Conte giustamente non vuole lanciarsi in una fase in cui ti trovi sotterrato da cause. Renzi sta dicendo revoca no, il M5S invece dice andiamo in quella direzione, il Milleproroghe contiene la via per andare in quella direzione. Politicamente la strada deve essere quella della revoca delle concessioni”.