Anna Ascani, viceministra dell’Istruzione, è intervenuta su Radio Cusano Campus, a Tutto in Famiglia, sui dati diffusi di recente sulla dispersione scolastica e, per l’occasione, abbiamo commentato le elezioni regionali.
Sulla vittoria del PD in Emilia Romagna
“Finalmente una bella giornata. E’ stata una campagna elettorale molto dura, ma è finita bene: il mio partito ha fatto una grande lavoro, le sardine hanno riempito le piazze come non succedeva da tempo e lo hanno fatto attraverso un linguaggio d’umanità, non di odio. La vittoria del PD è un segnale forte per chi fino ad ora ha utilizzato un linguaggio di divisione: gli italiani vogliono una politica concreta e di crescita – ha affermato la viceministra Anna Ascani – credo che Stefano Bonaccini abbia investito moltissimo in istruzione. L’Emilia Romagna ha raggiunto obiettivi importanti circa la scolarizzazione: gli studenti idonei riescono ad ottenere il cento per cento delle borse di studio, cosa non diffusa nel nostro Paese. I risultati ottenuti dal PD dimostrano che l’Emilia Romagna è una regione ben amministrata, e chi ci vive lo ha riconosciuto.”
La dispersione scolastica
Anna Ascani, già vicesegretario del PD, sulla dispersione scolastica ha detto che “i dati incrociano molti fattori, il primo è di natura sociale. Di recente sono andata in Calabria, in occasione della campagna elettorale, e mi sono accorta che molti minori sono esposti a povertà educativa. A questa si aggiunge l’incapacità della scuola di trattenere ragazzi. Abbiamo bisogno di insegnanti più formati alla nuova didattica, infrastrutture più moderne. Le scuole devono essere aperte alla società durante tutta la giornata e attente al terzo settore, perché questo accada servono fondi.”
Un capitolo importante che rivaluti il sistema scolastico è rappresentato dai “fondi PON: servono a favorire le regioni maggiormente in difficoltà. L’altro tema è fare rete: bisogna far capire ai ragazzi che dalla scuola passa la loro opportunità di riscatto.”
Abruzzo/ Molise/ Umbria
In tema di dispersione scolastica la situazione italiana non è omogenea, in alcune regioni il tasso è bassissimo, si tratta delle più piccole: l’Abruzzo, il Molise e l’Umbria. “L’altra cosa importante è far capire ai ragazzi, alle famiglie e alla scuola, che la scuola prepara ad avere le competenze di cittadinanza indispensabili per vivere in una società come la nostra. Nel secolo scorso ha svolto la funzione di ascensore sociale, rendendo accessibile la conoscenza a persone che non avevano la possibilità di averla: l’operaio ha avuto il figlio dottore, parafrasando la famosa canzone. In questa fase il ruolo della scuola è più importante, e a fare la differenza è la capacità di districarsi tra le informazioni, tra ciò che è utile alla propria crescita e ci che non lo è. Il termine educazione ha un’etimologia molto bella, educere significa portare fuori dall’ignoranza, e dalla povertà.”
Facoltà di Psicologia, il problema delle telematiche
Non ci è stato possibile non chiedere dell’evoluzione delle Facoltà di Psicologia per le telematiche: “Vedremo, ne stiamo ragionando, in tanti ci hanno sottoposto il problema, è materia di Manfredi, cioè il Ministero dell’Università, ne stiamo discutendo vediamo cosa si può fare.”
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