La viceministro dell’Economia Laura Castelli (M5S) è intervenuta ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Sul taglio del cuneo fiscale
“Il M5S ha sempre lavorato su misure strutturali –ha affermato Castelli-. Ho sempre detto che il taglio del cuneo fiscale deve essere l’inizio di una riforma dell’Irpef. Abbiamo fatto un pezzettino che varrà da luglio a dicembre, poi a gennaio arriverà la riforma dell’Irpef che sarà presentata con una legge delega. Oggi ci troviamo una giungla di detrazioni, bonus, deduzioni che vanno riordinate”.
Sul contrasto all’evasione fiscale
“Abbiamo fatto un decreto fiscale dedicato interamente all’evasione –ha dichiarato Castelli-. La questione dell’evasione per le colf è interessante, abbiamo provato ad affrontarlo nei mesi scorsi, bisogna cercare di non peggiorare la vita di chi vive nella legalità. Non si può aggiungere burocrazia infinita per trovare un evasore complicando la vita a chi segue le regole. Con l’agenzia delle entrate lavoriamo a stretto contatto. L’iva è chiaramente un problema, ci siamo impegnati molto su carburanti, energia elettrica, gas”.
Sulle pensioni
“Sarò al tavolo oggi assieme agli altri ministri coinvolti. Vorrei che, dopo la riforma Fornero, questo Paese possa tornare a parlare di pensioni senza avere più paura e si possa ragionare con la mente più lucida su un servizio necessario, pilastro del sostentamento dell’economia di questo Paese. Non ci si deve dimenticare che c’è il tema dei giovani e di che cosa vuol dire pensione per i giovani. Ci sarà molto da fare, però sicuramente lo spirito è questo”.
Sul reddito di cittadinanza
“Se oggi riusciamo a dare dei numeri su chi viene beccato è perché la parte del decreto che si occupa di controlli è fatta bene. C’è stato un lavoro certosino per essere sicuri che i controlli fossero efficienti. Per la seconda fase del reddito di cittadinanza c’è ancora da oliare i meccanismi, le regioni sono un po’ lente”.