Autostrade, Antonio Di Pietro è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “Una cosa è la revoca, altra cosa è l’annullamento. Prima di arrivare all’annullamento bisogna stabilire a chi darai in gestione le autostrade. Nel 2012 è stata istituita presso il Ministero delle infrastrutture un’apposita direzione generale del sistema di sorveglianza su strade e autostrade, ma non hanno messo né il personale, né i mezzi, né le strutture, è un contenitore vuoto. Ci vuole un piano straordinario di manutenzione che dia anche occupazione. Bisogna investire decine e decine di miliardi per risistemare tutto il sistema viario e ferroviario”
Sulle autostrade
“Noi dal dopoguerra in poi con le autostrade, le ferrovie e quant’altro abbiamo fatto una grande attività di ristrutturazione del sistema, che è stata necessario per rilanciare l’economia –ha affermato Di Pietro-. Ma tutto è stato fatto con il cemento, con le modalità di fare i ponti che avevamo allora. Per fare in fretta si è messa più sabbia che cemento. Dopo 30-40 anni è chiaro che vanno risistemati. Il problema è che nel nostro Paese non sono state programmate le manutenzioni. Nel 2012 è stata istituita presso il Ministero delle infrastrutture un’apposita direzione generale del sistema di sorveglianza su strade e autostrade. Questa struttura ha preso il posto dell’Anas perché non si può far fare il controllo a chi ha la gestione. Hanno fatto questa struttura, ma non hanno messo né il personale, né i mezzi, né le strutture, è un contenitore vuoto. Se a controllare sotto la volta ci va il dipendente di Autostrade è chiaro che dice: ancora tiene, quindi non interveniamo così risparmiamo qualcosa. Ci vuole un piano straordinario di manutenzione che dà anche occupazione. Bisogna investire decine e decine di miliardi per risistemare tutto il sistema viario e ferroviario. Il sistema stradale non solo non va avanti, ma va indietro perché tutte le strade ex provinciali sono rimaste abbandonate a se stesse, va bene giusto pascolarci le pecore lì sopra.
Sulla revoca delle concessioni ad Aspi
“Una cosa è la revoca, altra cosa è l’annullamento. Nella concessione che è stata fatta si prevedono entrambi. La revoca vuol dire che il Ministero si riprende la concessione e paga alla società il mancato guadagno che avrebbe avuto se avesse mantenuto la concessione. L’annullamento vuol dire che lo Stato annulla la concessione per grave inadempimento e la società paga i danni. Da 3000 anni si dice che chi rompe paga. Io dopo il crollo del Ponte Morandi avrei detto a Autostrade: mi rifai il ponte a spese tue, ti controllo mattone per mattone come lo fai e poi mi paghi pure i danni. Prima di arrivare all’annullamento bisogna stabilire a chi darai in gestione le autostrade. Dice che lo fa lo Stato, ma se l’Anas non riesce a tappare i buchi suoi come fa a gestire pure le autostrade?”.