Stress: è la naturale risposta psicologica o fisiologica ad un sovraccarico di stimoli, e forse è il termine più abusato e meno compreso del nostro tempo. “Quando si parla di stress non necessariamente si parla di un disagio o una patologia grave, per questo è necessario conoscere meglio la parola – ha osservato la professoressa Savina Cellamare, dell’Università Niccolò Cusano – trovarsi in situazioni di stress capita a tutti, sia ad adulti che a bambini e si tratta di una reazione fisiologica legata ad una modifica che riguarda la vita di tutti i giorni, non necessariamente negativa. Il cambiamento può anche essere positivo, può trattarsi di una cosa bella che richiede di riorganizzare le risorse.”
Le conseguenze
Un eccesso di sovrastimolazione, dunque, porterà le persone a reagire. Ogni reazione sarà diversa a seconda delle risorse a disposizione, delle caratteristiche personali e di altri elementi, non facilmente identificabili, che il soggetto avrà e che potranno aumentare o diminuire la sensibilità a situazioni stressogene. “Partecipare a gruppi, o confronti, dove condividere il proprio vissuto con altri è un modo di condividere la propria esperienza, conoscersi meglio e capire che non si tratta di circostanze di sfortuna – queste le parole della professoressa Cellamare – non riuscire ad identificare le cause non ci permette, invece, di andare a prenderci quello che ci serve. Demotivazione, depressione, sono alcune delle conseguenze possibili causate da stress eccessivo.”
La dimensione positiva e quella negativa
Stress: c’è chi racconta di riuscire meglio quando è sotto pressione e afferma di sentirsi più adrenalinico e combattivo, a dimostrazione delle diverse reazioni e della possibile positiva di trovarsi a vivere determinati eventi. “Lo stress ha due dimensioni, quella positiva può portare a tirar fuori tutte le risorse possibili e raggiungere l’obiettivo prestabilito, quella negativa porta a deprimersi e demotivarsi. Essere esposti ad un eccesso di stimoli non è buono per nessuno.”