Giancarlo Cancelleri (M5S), viceministro delle infrastrutture e dei trasporti, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Riguardo la possibile revoca della concessioni autostradali ad Aspi

“Maxi multa? Non si può prendere in considerazione una multa, né una maxi multa, non è sicuramente la quantità di denaro che ci fa accettare una situazione del genere –ha affermato Cancelleri-. Non è assolutamente una strada percorribile. Si fa una multa a chi commette una leggerezza, a chi va in contravvenzione per un fatto grave ma superabile come il parcheggio in divieto di sosta. A chi commette un omicidio stradale si revoca la patente. Qui sono crollati ponti, ci sono state tragedie, non c’è più niente da dire, quante strade devono crollare prima che i nostri compagni di governo si accorgano che bisogna procedere con la revoca? L’unica base su cui impostare il ragionamento per noi è la revoca, poi ovviamente c’è da discutere tutto il contorno. Il Paese si aspetta che lo Stato faccia lo Stato questa volta. A chi invece come Italia viva sostiene che facciamo scappare gli imprenditori, io dico invece che diamo un messaggio positivo a tutti gli imprenditori che finalmente abbiamo a che fare con uno Stato che premia gli onesti e i trasparenti. Dobbiamo fare contratti che siano più restrittivi. A questa gente abbiamo concesso di incassare enormi profitti senza andare a verificare se facevano gli adeguati controlli. A chi sta dicendo che stiamo cambiando le regole in corso d’opera, rispondiamo che lo stiamo facendo perché ci stiamo adeguando a quanto detto dalla Corte dai Conti e perché c’è qualcuno che sfrutta questi contratti non equilibrati per ricattare lo Stato.

 

Trattativa in corso con Aspi su buonuscita in caso di revoca delle concessioni?

“So di incontri al ministero tra il ministro e la società che erano relativi ai controlli di sicurezza effettuati. Se poi ci sono stati altri incontri che hanno avuto come oggetto una trattativa non lo so. Mi suonerebbe strano che non abbia partecipato qualcuno del M5S. Però potrebbe accadere”.

Cosa avverrà dopo la revoca

“Verrà fatto un bando di gara, ovviamente con dei termini contrattuali diversi da quelli attuali. Si dovrà fare una corposa iniezione, dovremo intervenire seriamente per mettere in sicurezza tutta la rete autostradale”.

Aspi sottolinea che ci sono 7 mila posti di lavoro a rischio

“Ci sono delle lettere che hanno un tono, non dico di minaccia, ma certamente stanno creando allarmismi. Forse funzionava un tempo, con certa politica che si faceva impressionare da queste cose qui. Queste persone non spaventano più nessuno. I 7 mila posti di lavoro non si perderanno perché come tutti i contratti in cui si passa da un’azienda all’altra, il personale verrà utilizzato dall’azienda che subentrerà, può rientrare anche in una clausola del contratto che si farà. Sono lettere inaccettabili quelle di Aspi, non solo nel contenuto ma anche nel tono. Abbiamo avuto a che fare in questi anni con persone che pensano di fare tutto quello che vogliono. Oggi è arrivato il momento di dover determinare che lo Stato comincia a sancire un principio che chi sbaglia paga, cosa che in Italia raramente è successa”.

La posizione degli alleati di governo

“Si deve discutere. Questo è il nodo da sciogliere più importante che il governo ha nelle prossime settimane. Servirà tutta la capacità di mediazione del Presidente del Consiglio. Noi porteremo le nostre proposte e poi vedremo con gli altri. Credo che il PD alla fine prenderà la giusta decisione, quella della revoca. In questo momento sono divisi tra chi è per la maxi multa e chi per la revoca, ma il segretario Zingaretti mi è sembrato molto deciso. Non credo che un governo possa cadere sulle concessioni autostradali. Noi portiamo il punto di partenza della revoca. Tutte le perplessità di Italia viva, se non sono strumentali, possono essere superate con atteggiamenti di buonsenso. Chiedo al premier di avviare il prima possibile tavoli di discussione”.