Roberto Ammatuna, sindaco di Pozzallo, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Lo sbarco dei 32 migranti della Alan Kurdi

“Noi siamo in un luogo di frontiera –ha affermato Ammatuna-. Quindi abbiamo il termometro su alcuni fenomeni che forse possono essere sottovalutati dalle autorità centrali, ma che noi abbiamo il dovere di segnalare. Non c’è dubbio alcuno che lo sbarco di ieri sia stato atipico, non aveva nulla a che fare con le decine di migliaia di immigrati che abbiamo accolto in questi anni. Da quelle navi è sempre scesa gente disperata, sporca, con addosso i segni delle torture. Gli immigrati sbarcati ieri erano vestiti bene, abbastanza puliti e non affetti da scabbia. E’ l’aspetto più tangibile che qualcosa sta cambiando, che la guerra in Libia ha assunto connotati esasperati. L’Italia ha il dovere di seguire con molta attenzione la Libia perché si trova di fronte a noi ed è un Paese in cui abbiamo interessi economici strategici, non si può andare avanti con la superficialità dimostrata fino ad oggi”

 

Per Ammatuna serve un commissario straordinario per la Libia

“Noi abbiamo un Ministro degli Esteri come Di Maio che è il capo politico del M5S, capo delegazione, uomo di governo, uno che segue tutte le cose che accadono in Italia. Come fa a seguire quotidianamente una crisi libica che andrebbe seguita ora per ora? Penso che si ponga la necessità di tutelare maggiormente gli interessi italiani in Libia. Io mi sono permesso di suggerire al governo italiano di seguire con maggiore attenzione questa crisi e non come si è fatto finora, dato che abbiamo assunto un ruolo sempre minore fino alla scomparsa. Ho fatto questo appello non solo perché sono in un comune di frontiera, ma anche perché sono sindaco di un comune in cui molti sono dei marittimi che lavorano nelle piattaforme petrolifere e quindi abbiamo un punto di osservazione per certi aspetti privilegiato. E’ un suggerimento che spero venga preso in considerazione”.

 

I rapporti col Ministero dell’Interno

“Ora abbiamo un ministro che non si sente, ma che lavora. Abbiamo una bella burocrazia del Viminale con la quale si può interloquire. La sera prima dello sbarco sono stato raggiunto da una telefonata del prefetto di Bari, il prefetto di Ragusa come sempre ci sta accanto. Qualcosa sta mutando in positivo, nel senso che si cerca almeno di affrontare la questione in maniera più umana, perché abbiamo a che fare non con merci ma con esseri umani”.

L’hotspot di Pozzallo

“Non vi sono problemi di sovraffollamento nell’hotspot. C’è un turnover molto più veloce. Prima di ospitare questi immigrati libici non c’era nessuno, quindi le istituzioni europee esaminano le pratiche con molta più rapidità rispetto al passato. E’ segno che i ricollocamenti funzionano”.