Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare antimafia, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Sul maxi blitz contro la ‘ndrangheta
“E’ un’operazione che rappresenta un grido dall’allarme per il nostro Paese. Non è soltanto un’operazione di Gratteri. La direzione distrettuale antimafia ha chiesto al gip di confermare queste richieste cautelari. Questo è un lavoro che nasce da anni di indagine, da una richiesta di misure cautelari monumentali, confermata da un giudice. Fermo restando che tutto dovrà essere confermato in altre e plurali sedi, sono convinto che l’indagine non disveli null’altro del fatto che in Calabria non si muove foglia che la masso-mafia non voglia. Purtroppo la massoneria deviata in Calabria è una triste realtà che è stata capace di coinvolgere anche politica, pubblica amministrazione e professioni. Scarsa attenzione mediatica? Mi piacerebbe fare una riflessione anche su quanta parte dell’informazione è controllata da sodalizi di carattere mafioso. Vogliamo ricordare quali sono state le grandi testate che hanno omesso di dare risalto a questa operazione? Il posizionamento in ventesima pagina di alcuni grandi quotidiani riguardo questa operazione dimostra che le cose di Calabria evidentemente interessano poco. Attualmente in Calabria su 5 azienda sanitarie territoriali ben 2 sono state sciolte per infiltrazioni di carattere mafioso. La spesa sanitaria è la più cospicua per quanto riguarda le regioni, quindi vuol dire che qualche problema lo Stato ce l’ha. Bruna Bossio attacca Gratteri? Anche Sgarbi se è per questo. Ma più che queste manifestazioni di folklore, la cosa più grave è il silenzio, l’omissione. Se si vuole dare una mano a questa Calabria che vuole dar fiducia allo Stato, lo Stato deve fare la stessa cosa per questi cittadini, deve fare una scelta di campo ed anche velocemente”.