Giulio Centemero, deputato della Lega, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Manovra
“Con la grande scusa del non aumento dell’iva è una manovra piena di tasse –ha affermato Centemero-. Noi che abbiamo una filosofia più liberale avevamo previsto una politica basata sulla pace fiscale e sulla semplificazione. Per noi meno Stato, meno burocrazia, meno tasse. Per questo invece governo tante tasse che vanno a colpire la filiera nazionale, sembra quasi che l’abbiano fatto con un monocolo attento ad osservare dove più si va a penalizzare l’Italia. La cosa che contesto di più è che manca una visione. Si crea incertezza negli italiani, negli investitori stranieri che potrebbero investire in Italia. Basti guardare quello che hanno fatto sulle partite iva. Sono andati a colpire i piccoli per fare un dispetto a quanto fatto dalla Lega. Diminuire le tasse è una ricetta che funziona. Andiamo a vedere cosa è successo dopo l’11 settembre negli Usa sotto l’amministrazione Bush. C’era una grave crisi della fiducia, c’era grande paura, del sistema bancario non ci si fidava più così tanto. Bush insieme alla Fed lanciarono messaggi rassicuranti nei confronti della popolazione, ristabilirono un clima di fiducia ed i risparmi degli americani andarono prevalentemente su investimenti domestici. Poi costruirono dei bonus fiscali per la classe media. Lasciare più soldi in tasca alla classe media significa far sì che li spendano nell’economia reale”.
Su Boris Johnson e la Brexit
“Di Johnson e del Regno Unito in generale apprezziamo che quando la situazione non è chiara si riconosce la realtà e si va al voto. Sembrava che con Brexit la Gran Bretagna dovesse piombare in una crisi profonda. In realtà i problemi economici li causa l’incertezza. Se ogni anno cambia governo in Italia e cambiano le norme è chiaro che si crea un clima di incertezza. Ora si sa la Gran Bretagna dove andrà, le attività economiche indirizzate in quel Paese sono di un determinato tipo. Chi avversava la Brexit erano soprattutto gruppi di aziende, soprattutto in ambito finanziario, di diverse tipologie. Boris Johnson ha avuto il coraggio di staccare la spina e andare al voto. Apprezziamo la coerenza. Referendum per Italexit? Penso di no, in questo momento non è nella nostra agenda un’uscita dall’Euro, inoltre il nostro quadro costituzionale non consente che vengano rimessi in discussione i trattati internazionali quindi sarebbe un passaggio inutile. Anche in Germania si sta capendo che la politica economica non può essere più così rigida, la cosa che vogliamo fare è crearci una maggiore credibilità perché c’è un pregiudizio nei confronti degli italiani”.