Letizia Giorgianni, presidente dell’associazione Vittime del salvabanche, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Riguardo il salvataggio della Banca popolare di Bari
“Rimango sconvolta da questo copione che si ripete sempre uguale, ormai siamo a 6 banche –ha affermato-. Magari i salvataggi sono diversi, ma le cause che portano ai default sono sempre le stesse. Che poi non è che siano stati salvati gli azionisti. Quando loro parlano di risparmiatori si riferiscono ai correntisti, ma gli azionisti sono ancora lì a ballare la samba. Il salvataggio degli azionisti dipende dal piano di rilancio di questa banca, è ancora tutto in ballo. Noi avevamo anticipato che ci sarebbe stata questa situazione nella Popolare di Bari. A un certo punto inizia il silenzio assordante, anche se tutti sanno che quella banca ha dei problemi importanti. Da 400 milioni di buco, adesso scopriamo esserci un buco di 1 miliardo. Purtroppo queste banche continuano ad essere governate da amministratori con scarse capacità manageriali, che accumulano crediti deteriorati facendo prestiti agli amici degli amici. I titoli vengono venduti senza spiegare i rischi. La cosa paradossale è che non sarà l’ultima volta che verranno venduti questi prodotti a risparmiatori che ancora si fidano. Adesso rivedremo la solita Commissione d’inchiesta sulle banche, che sarà soltanto l’occasione per l’ennesimo scontro politico. Tecnicamente nazionalizzare la banca è l’unica soluzione possibile, la banca di investimenti per il sud potrebbe essere una risorsa ma bisogna capire da chi verrà gestita. Bisogna evitare che diventi il solito carrozzone che servirà per fare prestiti facili.