Il senatore del M5S Marco Pellegrini, membro della Commissione bilancio, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Sul Mes
“Credo sia utile ricordare che si tratta di un trattato intergovernativo che è nato nel 2011 ed è stato ratificato dal parlamento nel 2012 –ha affermato Pellegrini-. Quindi una parte consistente di chi lo critica, come la Meloni, lo ha approvato quando governava il PDL. E’ singolare che ora la Meloni urli all’attentato alle ragioni dell’Italia quando ha votato il Mes, il fiscal compact, il trattato di Dublino. Anche sul pareggio di bilancio in Costituzione il PDL ha votato a favore. In prima lettura la Meloni era presente e votò a favore. L’ipocrisia regna sovrana. E’ un’ipocrisia insopportabile. Ho rispetto invece per la posizione di Crosetto che a quei tempi votò contro il Mes. Il Mes a noi del M5S non piaceva allora e continua a non piacere ancora adesso. Però, essendo un accordo intergovernativo ratificato nel 2012, per poterlo cambiare c’è bisogno di una posizione concorde all’interno del governo italiano e così non è perché solo il M5S ha una posizione critica sul Mes. Siccome noi dobbiamo prendere atto della situazione, quello che possiamo fare in questo momento è cercare di migliorarlo. Il principio che ha fatto nascere il Mes è apprezzabile, perché dovrebbe essere un fondo salva Stati. Però purtroppo è figlio di una concezione quasi punitiva che c’era nel 2011-12, con i Paesi dell’Europa del nord che avevano un atteggiamento da maestrini rispetto ai Paesi del sud. L’esempio della Grecia è illuminante, perché quando si è trovata in difficoltà, anche se ancora non c’era il Mes, le sono state imposte una serie di riforme che hanno ammazzato la popolazione. Se quello deve essere il risultato di un intervento di salvataggio, Dio ce ne scampi. Noi vogliamo evitare che ci siano interventi così pesanti, che portano alla ristrutturazione del debito. Per come è strutturata la bozza di riforma del Mes c’è il pericolo che ci sia una ristrutturazione del debito, che comunque non è automatica. Il nostro debito è assolutamente sostenibile, quindi non ci troviamo nelle condizioni della Grecia. Facciamo però innanzitutto un discorso di principio, ma anche pratico. Essendo i terzi contributori del Mes, è ovvio che siamo molto attenti. Il Mes si può correggere, finchè non è sottoscritto e non è ratificato. Gli incontri più caldi, che riguardano l’Eurogruppo e il Consiglio UE si stanno tenendo proprio in questo periodo, questo vuol dire che si può cambiare. Se invece vogliamo farci fare il dettato da Germania e Francia allora è un altro discorso. Noi vogliamo invertire questa tendenza”.
Lucidi e Paragone (M5S) hanno votato contro
“Non sto nella loro testa -ha affermato Pellegrini-. Siamo dispiaciuti che ieri siano state espresse queste 4 posizioni sul Mes, nel modo in cui sono state espresse. Non so se usciranno dal Movimento, mi auguro di no perché in un Movimento così grande è normale non essere sempre tutti d’accordo. Mi meraviglierei moltissimo se Lucidi uscisse dal M5S perché non meno di qualche mese fa si era proposto come capogruppo. Magari è stato disattento perché è da un po’ che abbiamo fatto la risoluzione sul Mes. Non voglio fare dietrologie. Mi dispiacerebbe molto se andassero nella Lega”.