Chicco Testa, presidente di Sorgenia, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Rifiuti, il Comune di Roma dice no agli inceneritori

“Nel Lazio serve un inceneritore e a Roma serve anche una discarica perché una parte di rifiuti non può essere differenziata né bruciata –ha affermato Testa-. Poi c’è anche un problema nella filiera del riciclo. Si fa la raccolta differenziata, dopodichè il risultato della raccolta viene spedito fuori dal Lazio per essere trattato o riciclato. Addirittura Ama adesso sta preparando una gara per mandare i rifiuti all’estero. Il nuovo ad di Ama ha avuto un notevole coraggio a dire che a Roma ci vogliono un termoconduttore e una discarica, mentre invece i 5 Stelle in Comune continuano a dire il contrario. Il piano del Comune di Roma è illusorio, l’idea che tutto sia riciclabile e che l’economia circolare faccia sparire i rifiuti è irrealistica. Ci sono frazioni di rifiuti che non possono essere riciclate, o finiscono in discarica o in termocombustione. Nel Comune di Roma penso ci sia un po’ di disperazione, hanno cambiato diversi manager di Ama. Dovrebbero chiamare qualche esperto e chiedergli: lei cosa farebbe al mio posto? Ma la gente che si intende di rifiuti arriva alla stessa conclusione. La sindaca Raggi si impunta e si è messa in un vicolo cieco. Il Comune di Roma è vastissimo, è anche il primo Comune agricolo d’Italia e mi sembra assurdo che non si riesca a trovare qualche ettaro per fare ciò che si deve. Nel centro-nord ci sono 32 impianti di incenerimento e nel centro-sud 4-5, come mai?”.

Ex Ilva

“Bisogna innanzitutto decidere se vogliamo tenerla aperta o chiuderla. Io vorrei tenerla aperta. Ma se tu dici che vuoi tenerla aperta, ma poi crei incertezza tra gli investitori, non sai quali sono le norme che regolano, è chiaro che gli investitori scappano e ti trovi in questa situazione. Nel nostro Paese sta prevalendo un desiderio di distruggere più che di costruire. Non si riesce più a fare niente. Se i nostri nonni avessero costruito l’Autostrada del sole con i tempi di oggi noi saremmo ancora qui ad aspettare i collegamenti tra Milano e Bologna. Anche dal punto di vista ambientale, o torniamo ad un’ecologia del fare e non solo del protestare oppure non andiamo da nessuna parte”.