Luisa Cuozzo ha partecipato nel 2011 a Masterchef Italia, spinta dalla sua grande passione per la cucina. Purtroppo l’esperienza non andò molto bene anche se tutt’ora conserva ricordi indelebili di quell’avventura scalfiti nella sua memoria e accompagnati purtroppo anche da quelli brutti e da una serie di insulti che ad oggi continuano ad arrivarle attraverso i social network. Lei stessa infatti su Radio Cusano nella trasmissione Un Giorno Da Ascoltare con Misa Urbano e Arianna Caramanti ha dichiarato di essere vittima di bullismo in rete e non solo: anche di bodyshaming poiché gli insulti che le arrivano sono quasi tutti relativi al suo aspetto fisico.

Bodyshaming

Quando iniziai a rivedermi in tv, nel 2011, avevo sempre paura del giudizio degli altri e di una nuova puntata: puntualmente infatti mi arrivavano centinaia di messaggi su Facebook, alcuni di complimenti ma tantissimi altri di insulti e quasi tutti inerenti al mio aspetto fisico. A cosa importa alla gente se io mi piaccio così come sono? Perché c’è sempre bisogno di esprimere un giudizio negativo nei confronti di un’altra persona? Tutte domande che mi ponevo all’epoca e che mi pongo tutt’ora: nel 2011 avevo vent’anni, soffrivo in silenzio e iniziai a pubblicare gli screenshot di coloro che mi insultavano senza sapere che la legge non era dalla mia parte e paradossalmente avrebbe punito il mio comportamento per violazione della privacy anziché quello delle persone che sfogavano la loro frustrazione sui social insultandomi. Oggi fortunatamente qualcosa è cambiato e grazie a Odiare Ti Costa sto cercando di procedere per vie legali contro tutti quelli che si permettono ancora di lasciarmi commenti offensivi nelle mie pagine social. Non solo uomini insultanti ma anche tante donne; uno dei commenti più brutti fu proprio una donna a scrivermelo: “spero che qualcuno ti aspetti nella via di casa tua per romperti le ginocchia.” Non riesco ancora a capacitarmi del perché di tanta cattiveria.

Masterchef

Fu un’esperienza molto edificante per me che sono di natura una combattiva: nel programma c’è molta competizione ed io avevo la giusta carica per affrontare le sfide giornaliere e dimostrare a tutti gli effetti la mia passione per il cibo. L’esperienza non andò nel migliore dei modi ma fu importante per me che fino a quel momento non avevo ancora avuto modo di poter fare quello per cui sono davvero portata ovvero cucinare. Il giudice più cattivo? Senza dubbio Carlo Cracco che non fu molto carino con me nemmeno dietro le quinte. Il mondo della ristorazione è ancora molto maschilista purtroppo, le donne non trovano il giusto spazio, sono spesso messe da parte e ci sono molti cuochi che proprio non vogliono le donne in cucina per mille motivi.