Massimo Bitonci, deputato della Lega, ex sottosegretario all’Economia, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Mes

“E’ un argomento estremamente difficile perché è anche molto tecnico e quindi si presta ad essere interpretato –ha affermato Bitonci-. Quando è arrivato ieri questo comunicato stampa dell’Eurogruppo che ha detto chiaramente che la trattativa sul Mes è chiusa, sbugiardando quanto aveva riferito in aula Conte, si è capito che il tema è estremamente delicato. Qui non è che si vuole far paura alla gente, ma il problema è che con questi trattati internazionali, partendo dal Fiscal Compact, c’è stata una grandissima e pesante cessione di sovranità da parte dell’Italia. I cittadini lo toccano con mano ogni giorno. L’UE non ha difeso i nostri prodotti, il Made in, invece ha permesso a molti prodotti anche di bassa qualità di farci concorrenza sleale. Fin qua ci si può anche stare, visto che c’è il mercato aperto, la globalizzazione e bla bla bla. Ma cosa diversa è quando si vanno a toccare i risparmi degli italiani. Con questo meccanismo, che dà una grandissima facoltà solo ad alcuni Paesi di decidere sul futuro della nostra nazione e su eventuali politiche di ristrutturazione del nostro debito, mette l’Italia in una condizione estremamente debole. Nel momento in cui dovesse esserci una situazione di grande crisi a livello nazionale, ci metterebbe nelle condizioni di ristrutturare il debito, vorrebbe dire toccare i bot, i risparmi dei nostri cittadini. La questione si complica quando viene prospettata una possibile cessione di sovranità anche nell’attuale legge di bilancio. Bisogna dire basta. Il problema dell’UE è che si è partiti con un’unità monetaria e con dei vincoli così rigidi, con decisioni prese da Francia e Germania. Non dico che bisogna svincolarsi, però prima di parlare di regole rigide e di unità economica, si doveva fare una vera Europa unita dal punto di vista politico”.

Carcere per gli evasori

“Gli emendamenti, come quello sul carcere degli evasori, arrivano sabato notte, con termine dei sub-emendamenti per domenica mattina alle 14, con commissione convocata alle 19 di domenica. La commissione poi è terminata lunedì mattina alle 9. Il tema fondamentale è stato l’art. 4 e il 39, quello sul carcere per gli evasori, che è stato lasciato per ultimo. Il tema del carcere per gli evasori già esiste. Settimana scorsa in Veneto sono state arrestate persone per evasione consistente con la vecchia legge. Questa nuova legge è una misura puramente demagogica, perché non è un problema legato al carcere che è esiste già. Sono misure demagogiche sventolate soprattutto dal M5S e non avranno alcun effetto concreto sull’evasione. La lotta all’evasione deve essere fatta attraverso controlli puntuali, incrociando i dati. Inoltre bisogna abbassare la pressione fiscale come abbiamo fatto con le partite iva, c’è stato un effetto di emersione e maggiori entrate per lo Stato”.