Grazioso Cosentino, segretario generale aggiunto del sindacato dei Militari, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano. Caso Trenta, Cosentino (sindacato Militari): “Abbiamo chiesto approfondimenti sull’assegnazione dell’alloggio al marito della dott.ssa Trenta. Quando viene meno la carica di ministro della Difesa, l’appartamento va restituito. Dopo 90 giorni l’alloggio torna nella disponibilità della Difesa, non può essere assegnato senza criterio. Io ho dei dubbi sui criteri con cui è stato assegnato al marito della Trenta. La Difesa ha 16500 alloggi all’incirca, 4500 sono discutibili perché sono assegnazioni sine titulo, alcuni non hanno legittimità di rimanervi. Nessuno si muove in tal senso per risolvere la questione. Trenta dice che la sua casa al Pigneto non va bene perché è un quartiere degradato, se facesse parte di un’altra forza politica che non aveva come cavallo di battaglia la lotta ai privilegi la questione sarebbe stata meno discutibile”
Riguardo il caso dell’alloggio dell’ex ministro Trenta
“Il nostro esposto è stato presentato alla Procura ordinaria. La procura militare si è mossa in autonomia e sta svolgendo le indagini per conto proprio. Si parla di demanio, quindi la procura militare sta facendo accertamenti. Noi non abbiamo fatto ipotesi di reato, abbiamo chiesto all’autorità giudiziaria di rilevare eventuali violazioni e in quel caso di procedere. Abbiamo chiesto approfondimenti sull’assegnazione dell’alloggio al marito della dott.ssa Trenta. La Difesa ha 16500 alloggi all’incirca, 4500 sono discutibili perché sono assegnazioni sine titulo, alcuni non hanno legittimità di rimanervi. Nessuno si muove in tal senso per risolvere la questione. Il ministro della Difesa può chiedere la disponibilità dell’alloggio, ma quando decade dalla sua carica, l’appartamento va restituito. Dopo 90 giorni l’alloggio torna nella disponibilità della Difesa, non può essere assegnato senza criterio. Io ho dei dubbi sui criteri con cui è stato assegnato al marito della Trenta. Per il ministro non si tratta di un privilegio avere un alloggio di servizio di quel tipo, perché ha delle attività di rappresentanza da svolgere presso l’abitazione. Qualcuno parla dell’appartamento di proprietà della Trenta nel quartiere Pigneto, lei ha detto: è un quartiere degradato per lo spaccio. Se facesse parte di un’altra forza politica che non aveva come cavallo di battaglia la lotta ai privilegi la questione sarebbe stata meno discutibile”.