Mose, Rampelli (FDI): “E’ un’opera di ingegneria idraulica mai vista prima, potrebbe essere un’eccellenza mondiale se gli effetti saranno positivi. Certo è che ci sono tante cose da rivedere, il primo è l’approccio con i fenomeni naturali”

Il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, deputato di FDI, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Il Mose

“Sicuramente è un’opera di ingegneria idraulica mai vista prima, potrebbe essere un’eccellenza mondiale se gli effetti saranno positivi –ha affermato Rampelli-. Certo è che ci sono tante cose da rivedere. Il primo è l’approccio con i fenomeni naturali. Dobbiamo sapere che l’imperscrutabile è dietro l’angolo. Certamente non possiamo attribuire al M5S i danni dell’acqua alta a Venezia, però va detto che i 5 Stelle governano da due anni. Si potrebbe desumere almeno una filosofia, qual è la filosofia dei 5 Stelle rispetto alle opere pubbliche e alle grandi opere? Io credo che la risposta del M5S rispetto a questi problemi sia totalmente insufficiente. Se il Mose avesse dovuto fare i conti con tutte le procedure previste, probabilmente non avrebbe mai iniziato i lavori di costruzione. I fenomeni corruttivi sono dovuti anche al fatto che era impossibile destreggiarsi tra tutte le pieghe della burocrazia. E’ tutto un gioco di questa natura che si deve interrompere cercando di allineare l’Italia agli altri Paesi anche nelle procedure amministrative, c’è troppa burocrazia. Mentre sulle tasse e gli investimenti è un problema intervenire, non si capisce quale sia l’ostacolo che impedisce di intervenire per semplificare le procedure. A Venezia siamo stati vittime soprattutto di questo. Se non ci fosse stato questo ginepraio burocratico probabilmente il Mose si sarebbe realizzato e magari questo disastro a Venezia sarebbe stato evitato. Chi come il M5S fonda il proprio consenso sulla lotta alla corruzione, quando si trova al governo deve agire per prosciugare la palude dove prolifera la corruzione, la ricetta del M5S invece ottiene l’effetto contrario. Andrebbero fatti meno processi mediatici, più processi reali e una volta accertate le responsabilità ci vorrebbero pene esemplari”.

Status di Roma Capitale

“Bisogna avere una visione unitaria dell’Italia. Ricordo che la legge su Roma Capitale fu emanata per volontà di Bettino Craxi che era milanese e non romano. Se Roma fosse all’altezza di essere la capitale d’Italia diventerebbe un volano per l’Italia intera. Roma ha anche una funzione di richiamo e di volano per il mezzogiorno d’Italia. Se Roma si deprime, si deprime anche il sud Italia. Dare a Roma i suoi poteri speciali non significa fare un favore a Roma. Dobbiamo mettere Roma nelle condizioni di competere con le altre grandi capitali europee. I competitor di Roma sono Parigi e Berlino, non gli altri comuni d’Italia. Bisogna piantarla con l’approccio intimamente secessionista, un approccio campanilistico e provinciale”.