Ex Ilva, Aloisio (Genitori tarantini): “Ci stanno sterminando perché qui purtroppo ogni giorno seppelliamo figli e parenti, in ogni famiglia ci sono tragedie inenarrabili. Qui Ilva ha portato solo devastazione e morte”
Maria Aloisio del Comitato Genitori tarantini è intervenuta ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Sul caso ex Ilva. “Ci stanno sterminando perché qui purtroppo ogni giorno seppelliamo figli e parenti, in ogni famiglia ci sono tragedie inenarrabili -ha affermato Aloisio-. Qui Ilva ha portato solo devastazione e morte. La disoccupazione raggiunge tassi altissimi perché ha compromesso tutti gli altri comparti economici, dalla pesca al turismo. I nostri giovani sono costretti ad andare via da Taranto sia per i rischi per la salute, sia perché non c’è futuro. A Genova l’area a caldo è stata chiusa perché nociva per la salute, qui a Taranto invece è stata raddoppiata perché ritenuta strategica. Vorremmo che ci fosse solidarietà tra mamme, quelle genovesi sanno cosa significa perché hanno vissuto sulla loro pelle la situazione”.
“Ci chiediamo come mai i media continuino a parlare di acciaio strategico e di ricatto occupazionale perché gli operai si sono ridotti a poche migliaia. Io parlo con le famiglie degli operai dell’Ilva, tutti sanno benissimo che l’Ilva non può essere ambientalizzata. E’ una fabbrica che cade a pezzi, è fatiscente, bisognerebbe buttarla completamente a terra e ricostruirla ex novo. Sanno anche che questa è una fabbrica in perdita, antieconomica per la reazione. Noi non accettiamo lo scudo penale, è un’offesa per i tarantini, significa calpestare ulteriormente il nostro diritto alla salute. L’Ilva ci frena, non riusciamo a decollare in altri comparti. Gli operai non vogliono lavorare all’Ilva, a loro interessa un posto di lavoro, quindi noi abbiamo proposto il loro inserimento nei lavori di bonifica e loro sono d’accordo, previa formazione. Se il governo vuole la situazione riesce a risolverla. Chiusura dell’Ilva e bonifiche con rimpiego degli operai usufruendo dei fondi europei per la formazione”.
“I danni maggiori li ha fatti la politica. La nostra rabbia è rivolta ai politici che sono venuti qui solo a fare incetta di voti con delle promesse e poi arrivati al governo ci hanno abbandonati. Lancio un appello a tutti i media: venite a Taranto ad ascoltare i cittadini. Noi a Taranto non vogliamo l’Ilva aperta, c’è la volontà di chiuderla e investire in altro. Minacceremo di incatenarci, se le decisioni del governo non saranno in linea con le richieste che la città continuamente sta facendo, ovvero la chiusura delle fonti inquinanti”.