Il mitico Antonio Zequila, attore di cinema e personaggio televisivo molto discusso all’Isola dei Famosi 3, racconta su Radio Cusano, nel programma Un Giorno Da Ascoltare con Misa Urbano e Arianna Caramanti, la sua esperienza in quel reality che lo portò a farsi conoscere al grande pubblico.

L’ultimo lavoro

L’esperienza di Tale e Quale Show è andata male perché purtroppo non sono stato preso ma nel frattempo ho fatto qualcosa di meglio: sono appena tornato da Venezia ed ho appena finito di girare un film contro il femminicidio che uscirà a gennaio 2020, “Donne e donne”, un film low budget prodotto indipendentemente, per sensibilizzare la gente a questa piaga sociale: in Italia muore una donna ogni 72 ore per mano di qualche criminale ed è ora di inasprire la pena qui in Italia; io sono a favore della pena di morte per quelli che uccidono le donne e i bambini.

L’Isola dei Famosi 3

E’ stata l’esperienza che mi ha portato a farmi conoscere a tutti, dopo anni di gavetta e di teatro anche a fianco di personaggi importanti come Zeffirelli. All’epoca l’Isola dei Famosi era il programma di punta della Rai, nella mia edizione partecipò anche Al Bano, per dire, quindi non era un programma avvilito come adesso in cui partecipano solo pornostar o reduci da Uomini e Donne, gente senza curriculum: in quel tempo questo reality era una sorte di approvazione e promozione.

Dopo l’Isola dei Famosi

Ho fatto un altro reality che però non andò bene: era una sorta di esperimento di Italia 1, in cui mettevano delle persone chiuse in una casa, una sorta di escremento del Grande Fratello, al cui interno misero persone senza arte né parte salvo qualche eccezione tipo me. A proposito del GF, mi hanno contattato, ho avuto anche un colloquio ma le mie ambizioni sono altre, i reality si fanno solo per soldi. Non c’è bisogno di andare in una casa a raccontare la propria storia, si può fare in altri modi, come scrivere un libro come ho fatto io!

Su Adriano Pappalardo

Dopo la lite a Domenica In con Adriano Pappalardo, non mi è più capitato di incontrarlo. Non mi sono pentito per quella scenata perché toccò un tasto fondamentale della mia vita, che è la famiglia, la cosa più importante per me. Chi ci ha rimesso dopo questa lite? Soltanto io poiché ero in ascesa mentre Pappalardo era già carne morta. Al di là di questo, la vita va avanti, non provo alcun rancore nei suoi confronti.