Condominio: instaurare, o mantenere, buoni rapporti coi vicini di casa fa bene alla vita sociale, alla mente e alla salute. Non solo, riduce di molto il rischio di infarto. Sono i risultati di una ricerca realizzata in Gran Bretagna.

Partecipare alle riunioni si deve perché…

Abbiamo commentato la notizia cercando di evidenziare attraverso quali best practice stare in pace con gli altri. “C’è un grande desiderio di comunità. Nell’era dei social c’è un grande desiderio di contatto – ha osservato il presidente di ANACI, Antonio Pazonzi, a Tutto in Famiglia, su Radio Cusano Campus – i buoni rapporti con gli altri aiutano a vivere di più, meglio e si rischia meno: se qualcuno si accorge della mia assenza bussa alla porta, in caso di malore, ad esempio. Gli aspetti che riguardano la vita condominiale possono essere visti attraverso due diversi punti di vista: come modo per fare comunità, o come una maniera per favorire e partecipare ai cambiamenti interni al palazzo. Questo secondo punto di vista è squisitamente tecnico, parlo da amministratore e ritengo sia necessario parlare a casa degli argomenti che si discutono durante l’assemblea. Spesso ci sono problemi che continuano ad esistere, per il semplice fatto che nessuno corregge i comportamenti sbagliati. Anche attraverso la partecipazione alle riunioni è possibili socializzare coi i vicini di casa, creare un contatto virtuoso e migliorare le relazioni.”

Condominio: l’assenza dalle riunioni condominiali mette le persone di “lasciare in mano a persone problematiche problematiche irrisolte. Non è vero che in assemblea si litiga sempre, e poi lasciare in solitudine l’amministratore, tra situazioni pretestuose significa non risolvere nulla e tirare a campare – si è congedato così il presidente Pazonzi – alle volte non è difficile trovare il modo col quale comunicare con gli altri, a meno che non siano venute a creare situazioni dove è impossibile interagire con l’altro.”

 

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