Gender Bender è il festival internazionale che presenta al pubblico italiano gli immaginari prodotti dalla cultura contemporanea legati alle nuove rappresentazioni del corpo, delle identità di genere e di orientamento sessuale. Il festival è interdisciplinare e propone un programma che si articola in proiezioni cinematografiche, spettacoli di danza e teatro, performance, mostre e installazioni di arti visive, incontri e convegni di letteratura, concerti e live set di musicisti e dj, party notturni. È un modello reale di come le differenze possano dare un contributo concreto alla costruzione di una società più ricca e accogliente sotto il profilo umano, sociale e culturale. Gender Bender è prodotto da Il Cassero LGBT Center di Bologna. Fa parte di Bologna Contemporanea, la rete di festival che opera in città con un respiro internazionale.

Gender Bender ha sviluppato due progetti speciali che hanno luogo anche al di fuori del periodo del festival come il Teatro Arcobaleno, un progetto rivolto ai bambini e alle loro famiglie. Utilizza il linguaggio teatrale per promuovere il rispetto delle differenze, viste come portatrici di ricchezza culturale. È un percorso formativo della durata di un anno, promosso in partnership con Teatro Testoni Ragazzi / La Baracca, Fondazione ERT Emilia Romagna Teatro, Pubblico Teatro di Casalecchio e CSGE – Centro Studi sul Genere e l’Educazione del Dipartimento di Scienze dell’Educazione Giovanni Maria Bertin dell’Università degli Studi di Bologna.

Mauro Meneghelli, uno dei due coordinatori artistici, è intervenuto a Un Giorno Da Ascoltare per parlare di questi 12 giorni all’insegna del Festival che vuole toccare tematiche molto importanti relative al mondo Lgbt ma non solo.

Gender Bender

“E’ un festival rivolto a tutti, non a caso in questi giorni di festa a Bologna hanno partecipato molte famiglie eterosessuali, molti bambini: è molto importante sensibilizzare all’utilizzo di un linguaggio consono e non offensivo già dalla tenera età, per crescere adulti liberi, aperti, consapevoli e soprattutto rispettosi visto i tempi di odio che corrono. A proposito di polemiche infatti, come ogni anno, da ben 17 anni il gruppo regionale di Fratelli D’Italia ci accusa di utilizzare i soldi pubblici per spettacoli che chiamano “erotici” quando in realtà si tratta di incontri anche con esperti per sensibilizzare i più a tematiche che potrebbero per alcuni risultare nuove; il rispetto per l’altro è alla base dei princìpi sani per una società che punta sulle uguaglianze di genere.”